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Emmanuel Macron, "l'Europa può morire". Immigrazione e confini, l'allarme è totale

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L'Europa "è accerchiata", "può morire", "dobbiamo reagire". Emmanuel Macron, in un discorso sullo stato dell'Unione europea tenuto all'Università parigina della Sorbona, lancia un messaggio drammatico ai partner dell'Unione e agli stessi cittadini europei. 

Il presidente della Francia inizia ricordando a tutti che "la nostra Europa è mortale, può morire". Non c'è nulla di eterno, insomma, né di inscalfibile. Reagire "sta a noi" e "la battaglia non è ancora vinta". "Il rischio - spiega Macron - di essere indeboliti, o addirittura relegati, è immenso, perché ci troviamo in un momento senza precedenti di sconvolgimento del mondo, di accelerazione di grandi trasformazioni". Una velocità degli eventi di fronte alla quale le istituzioni di Bruxelles e Strasburgo non sembrano attrezzati né adeguati.

"L'Europa è in una situazione di accerchiamento", ha scandito il leader di En Marche ricordando il "riarmo generalizzato del mondo". Di fronte a questo contesto, ha detto, "oggi siamo ancora troppo lenti e non abbastanza ambiziosi". Per questo ha invocato una "difesa europea credibile". "Nei prossimi mesi inviterò tutti i nostri partner a costruire questa iniziativa europea di difesa che deve essere innanzitutto un concetto strategico", definendo necessari "una preferenza europea per l'acquisto di attrezzature militari in Europa" e "finanziamenti aggiuntivi" per sviluppare un'industria europea della difesa. 

Il tema della difesa è intimamente connesso a quello della immigrazione selvaggia nel Mediterraneo, uno scenario che ricorda molto da vicino quello della "invasione" coinvolgendo direttamente, in Africa, soggetti potenzialmente o apertamente ostili come Russia e Cina. Due potenze che, per motivi diversi, sono interessati a indebolire l'Europa. Per questo, incalza Macron, dobbiamo "riprendere il controllo delle proprie frontiere". Ha quindi proposto "una struttura politica" a livello europeo sui temi dell'immigrazione, della criminalità e del terrorismo. 

"Se vogliamo resistere a questo cambiamento di regole, a questa escalation di violenza, a questa disinibizione delle capacità nel nostro continente e oltre, dobbiamo adattarci in termini di concetto strategico e dobbiamo riprendere il controllo completo dei nostri confini e assumerlo laddove non lo abbiamo". Il presidente francese ha parlato anche della creazione di una "struttura politica" che permetta di prendere, tra "Paesi che la condividono", "decisioni" sui "temi dell'immigrazione, della lotta alla criminalità organizzata, del terrorismo, della lotta al narcotraffico e alla criminalità informatica".

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