Merz "sotto choc" dopo la telefonata con Trump: a cosa è pronto

Berlino convinta che Donald abbia abbandonato Kiev. Le parole sulla leva obbligatoria e la preoccupazione di Prodi
domenica 25 maggio 2025
Merz "sotto choc" dopo la telefonata con Trump: a cosa è pronto
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Si sarebbe detto "choccato" Friedrich Merz dai contenuti della telefonata avuta con il presidente americano Donald Trump sull'Ucraina. Il cancelliere tedesco, insieme a Giorgia Meloni, Emmanuel Macron, Keir Starmer e Donald Tusk, ha avuto una discussione con il capo della Casa Bianca seguita al bilaterale telefonico durato due ore tra lo stesso Trump e il presidente russo Vladimir Putin.

Da Berlino hanno tratto conclusioni negative: Mosca non fermerà i combattimenti e Trump non appoggerà nuove sanzioni in caso di mancato accordo sui negoziati di  pace, invocate invece da Merz. In Germania "la svolta di Trump" sarebbe letta come un sostanziale "abbandono al proprio destino" dell'Ucraina, come suggerito da un retroscena del Wall Street Journal e confermato dal resto della stampa tedesca.

Un alto funzionario tedesco presente alla telefonata ha raccontato a Politico: "Sembra che Putin abbia bisogno di più tempo per combattere, e che Trump lo stia aiutando ad ottenerlo". Ecco perché Merz sta alzando i toni della polemica e annunciando misure sempre più estreme. 

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Ad esempio, "il ritorno della leva militare" che sarebbe "sul tavolo", come confermato dal suo ministro della Difesa Boris Pistorius in una intervista alla Frankfurter Allgemeine Sonntagszeitung: "Se arriverà il momento in cui avremo una capacità disponibile maggiore rispetto alle registrazioni volontarie, allora si potrebbe decidere di rendere obbligatorio il reclutamento. Questa è la tabella di marcia". L'obiettivo del nuovo governo è rafforzare un esercito indebolito dalla sospensione della leva voluta da Angela Merkel nel 2011. 

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La retorica bellicista di Merz spaventa anche Romano Prodi: "Mi preoccupa moltissimo una battuta fatta dal cancelliere Merz in campagna elettorale - ricorda l'ex premier italiano intervistato al Festival dell'Economia di Trento -: 'Francia e Germania e Polonia aiuteranno a costruire l'Europa futura'. Attenzione perché se l'Europa va a nord, nord-est e il Mediterraneo rimane fuori, diventa una brutta Europa. Per questo mi preoccupa l'ambiguità del governo italiano, un po' con Trump un po' con Bruxelles".