Guerra all'Europa: blackout, chi ci sta togliendo la luce

Cannes al buio e quegli strani sabotaggi: una cabina elettrica incendiata e un traliccio divelto lasciano al buio la Costa Azzurra
di Mauro Zanondomenica 25 maggio 2025
Guerra all'Europa: blackout, chi ci sta togliendo la luce
4' di lettura

La Costa Azzurra al buio. Diversi atti di sabotaggio hanno causato ieri un’interruzione di corrente elettrica di diverse ore nel sud-est della Francia, e in particolare a Cannes, nel giorno della cerimonia di premiazione della 78esima edizione del Festival del cinema. In totale 160mila case sono rimaste prive di energia elettrica fino a metà pomeriggio, la circolazione ferroviaria è stata fortemente perturbata, così come le reti telefoniche, e le autorità locali, considerata l’impossibilità di salvaguardare adeguatamente i bagnanti, hanno vietato anche i bagni in mare nelle località di Antibes e Juan-les-Pins.

Secondo quanto dichiarato dalla procura di Grasse, sono stati almeno due gli atti di sabotaggio che hanno provocato il blackout. Il primo è stato commesso nella notte tra venerdì e sabato, attorno alle 2.45: un incendio doloso in una sottostazione ad alta tensione a Tanneron, nel dipartimento del Var, ha causato un’interruzione di corrente nei dipartimenti del Var e delle Alpi Marittime (il dipartimento di Cannes).

Stando a quanto riportato dalle autorità locali, la recinzione che circonda la centrale elettrica è stata tagliata e l’incendio è stato spento attorno alle 7. Poi, alle 10 del mattino, un traliccio elettrico a Villeneuve-Loubet, nelle Alpi Marittime, ha subito «danni importanti», secondo il prefetto. Damien Savarzeix, procuratore di Grasse, ha riferito che tre dei quattro pilastri di un traliccio della linea ad alta tensione che alimenta la città di Cannes «sono stati segati» vicino al campo da golf di Vanade.

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FESTIVAL OSCURATO

In seguito all’interruzione di corrente che ha colpito le Alpi Marittime, «il Palais des Festivals (dove avvengono durante la kermesse le proiezioni dei film in concorso e la cerimonia di premiazione, ndr) è passato a un sistema di alimentazione elettrica indipendente», hanno dichiarato gli organizzatori del Festival. L’interruzione di corrente ha interrotto le proiezioni al Palais des Festivals solo per qualche minuto, prima di riprendere e permettere al festival di archiviare la sua 78esime edizione in condizioni normali. «La nostra risposta è piuttosto semplice: i nostri generatori si avviano automaticamente. Quindi, in caso di interruzione di corrente, ripristiniamo la corrente pochi istanti dopo grazie ai nostri generatori», ha spiegato a BfmTv Christophe Arnould, direttore tecnico del festival. La corrente è invece mancata in un cinema della città, il Cineum, dove erano in corso delle proiezioni aperte al pubblico. In un comunicato stampa, il prefetto delle Alpi Marittime, Laurent Hottiaux, ha assicurato che «sono stati mobilitati tutti i mezzi per identificare, rintracciare, arrestare e consegnare alla giustizia gli autori di questi atti», denunciando un «attentato all’integrità delle nostre infrastrutture».

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Ieri, in seguito agli atti di sabotaggio, sono state aperte due inchieste distinte, una per l’incendio della sottostazione da parte della procura di Draguignan, l’altra per il danneggiamento del traliccio da parte della procura di Grasse. Si è trattato di «un atto doloso», ha affermato Savarzeix. Sebbene le due azioni sembrino essere state coordinate, è ancora troppo presto per dire se a commetterle siano stati gli stessi autori. In ogni caso, si trattava di «persone ben informate che avevano studiato la rete», ha detto al Figaro una fonte vicina al dossier, secondo cui non si è trattato di dilettanti. Gli investigatori non escludono che l’autore o gli autori non siano della regione e abbiano viaggiato per compiere questo atto. In un comunicato stampa, il sindaco di Cannes, il gollista David Lisnard, non ha escluso «possibili complici interni». Secondo le informazioni del Figaro, per il Festival di Cannes erano state prese in considerazione diverse minacce per la sicurezza, tra cui quella dell’estrema sinistra, che si è già resa protagonista di questo tipo di azioni nel recente passato. Per il momento i gendarmi non escludono nessuna pista, nemmeno quella russa, e alcuni fanno notare che i tralicci segati sono una specialità del Gru, l’intelligence militare di Mosca.

GUERRA IBRIDA

Di certo, a poche settimane dal blackout di vasta portata che ha colpito Spagna, Portogallo e alcune zone del sud della Francia, paralizzando infrastrutture, comunicazioni, stazioni ferroviarie, aeroporti, negozi ed edifici pubblici, ci si inizia a interrogare sull’esistenza di un unico filo conduttore, di un’unica mente dietro questi atti di sabotaggio. Alcuni osservatori fanno il nome del gruppo hacker russo Sandworm, noto anche come Unità 74455 del Gru, responsabile di alcune delle più grosse cyber-operazioni di questi anni, tra cui l’attacco alla rete elettrica ucraina nel 2015 e 2016 (i primi blackout causati da hacker), il rilascio del malware NotPetya nel 2017, che ha causato danni economici globali per circa 10 miliardi di dollari, e operazioni di sabotaggio informatico e disinformazione durante eventi come le elezioni presidenziali americane del 2016. Ma fanno anche il nome di APT28 (Fancy Bear).

Lo scorso 29 aprile, la diplomazia francese ha accusato ufficialmente la Russia di essere all’origine dei cyberattacchi contro la campagna per le presidenziali del 2017 di Emmanuel Macron, ma anche del sabotaggio della rete televisiva TV5 Monde nel 2015. «I servizi segreti militari russi hanno messo in atto da diversi anni contro la Francia un modus operandi cyberoffensivo chiamato APT28», scrisse il ministro degli Esteri francese, Jean-Noël Barrot. Nel 2019, un articolo del Monde rivelò che l’Alta Savoia era diventato un covo di spie del Gru, spiegando che la Francia è da anni uno degli obiettivi privilegiati dei servizi russi. In attesa del risultato delle indagini, il sabotaggio in Costa Azzurra conferma in ogni caso l’estrema vulnerabilità dell’Europa.