Ue, come spende 27 milioni in studi sui migranti

Fondi alle università per approfondire soluzioni abitative e ambientamento. Sardone (Lega): "Inaccettabile". Ecco il dettaglio dei costi
di Andrea Vallegiovedì 12 giugno 2025
Ue, come spende 27 milioni in studi sui migranti
2' di lettura

Un elenco sterminato. Fondi a università, associazioni, ong. Dallo studio sulle soluzioni abitative migliori fino alla ricerca dedicata alle rotte degli avi. L’Europa finanzia l’universo immigrazionista a suon di milioni. Tanti, tantissimi. Dieci finiscono nel progetto del “Corano europeo”, ovvero un progetto di studio del testo sacro agli islamici per scoprire come abbia influenzato la cultura e la religione in Italia. La notizia del Corano Made in Europe è uscita ad aprile, grazie all’eurodeputata leghista Silvia Sardone. Ora la stessa Sardone, scartabellando tra le pieghe del bilancio di Bruxelles, ha scovato altri 27 milioni di euro destinati a studi su migranti, accoglienza e Ong. «È inaccettabile l’enorme impiego di fondi pubblici» attacca l’europarlamentare del Carroccio.

L’elenco è lunghissimo, e in gran parte attinge dal Consiglio europeo della Ricerca. Cinque milioni vanno all’università di Hannover, per finanziare uno studio su «come chiedere ai potenziali migranti in quale luogo si sentirebbero a casa». Tre milioni vanno a uno studio belga su «come riaprire un dialogo equo sulla migrazione». All’Università svizzera di Berna, invece, arrivano i soldi per studiare l’«influenza dei media sulla percezione dell’immigrazione da parte dei cittadini». Spostiamoci in Francia: all’ateneo di Lione vengono donati tre milioni di euro. Obiettivo: studiare le «soluzioni abitative innovative per l’inserimento dei migranti». Le case del futuro per gli extracomunitari, insomma. L’Inghilterra non è più in Europa, ma l’Università di Essex si prende i finanziamenti per studiare «l’uguaglianza per gli immigrati in cerca di lavoro».

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E le Ong? Non mancano, come da tradizione. All’Università di Barcellona l’Europa affida 5 milioni di euro per un progetto di studio di «uno strumento predittivo per aiutare le Ong a gestire meglio le esigenze dei migranti». Anche alcune università italiane sono coinvolte: l’Università di Modena e Reggio Emilia ricevono 3 milioni per approfondire «una piattaforma per le narrazioni sulle migrazioni passate e presenti», mentre l’Università di Genova con uno studio da 2,5 milioni di euro «per spiegare il nesso tra la rotte dei migranti e la solidarietà». Infine, ad Amsterdam è stato finanziato un progetto per «garantire l’attuazione di politiche migratorie basate sui principi».

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Sardone è durissima: «Negli ultimi dieci anni, la propaganda filo-immigrazionista e pro-accoglienza indiscriminata si è diffusa in Europa grazie alla sinistra ideologica. Non mi stupisce quindi la quantità di finanziamenti “mirati”. Tuttavia, trovo inaccettabile l'enorme impiego di fondi pubblici, soprattutto ora che la Commissione Europea, seppur molto timidamente, sta valutando riforme più restrittive in materia di immigrazione, asilo e rimpatri. Come già emerso con i milioni stanziati per studi sull’Islam, sembra evidente una precisa volontà politica nella selezione dei progetti da finanziare. Presenterò un'interrogazione alla Commissione per chiarire con quali criteri vengono scelti i progetti, come avviene la valutazione e come si intenda garantire maggiore neutralità ideologica nella distribuzione dei fondi. L’Ue non può usare i soldi dei cittadini per fare propaganda». 

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