"Buongiorno signora Ilaria Salis". Inizia così il video postato da Roberto Vannacci per annunciare ai suoi follower su X che si sta imbarcando sul volo che lo porterà a Strasburgo. Per fare cosa? Ovviamente, per votare la revoca dell'immunità all'eurodeputata di Alleanza Verdi e Sinistra. "Sto partendo - ha proseguito il generale - per venire a Strasburgo a votare la revoca della sua immunità. A presto!".
Salis arrivo!
— Roberto Vannacci (@RoVannacci) October 6, 2025
Sto venendo a Strasburgo per votare la revoca dell'immunità alla signora Salis. pic.twitter.com/oz2qpCETfd
La Salis, però, può contare sul sostegno della sinistra. A partire dagli europarlamentari del Pd. Come Nicola Zingaretti: "Il gruppo S&D ha formalmente deciso: domani a Strasburgo voteremo contro la revoca dell'immunità di Ilaria Salis. Difendere i suoi diritti significa salvaguardare quelli di ogni cittadina e cittadino europeo, insieme alla dignità, alla libertà e alla giustizia che sono alla base della nostra Unione. Una difesa dello stato di diritto che l'Ungheria di Orbán, sta mettendo in discussione".
"Non conosco Ilaria Salis se non per le cronache e per la sua elezione al Parlamento europeo - ha detto, invece, Gianni Cuperlo -. È probabile che, anche se ci fossimo conosciuti, difficilmente avremmo militato nello stesso movimento o partito. Detto ciò domani il Parlamento europeo sarà chiamato a esprimersi sulla revoca dell’immunità e la possibilità conseguente di consegnare Ilaria alla 'giustizia' ungherese (dove le virgolette segnalano l’eufemismo). L’Ungheria, Paese membro dell’Unione Europea, viola sistematicamente da anni la libertà di stampa, l’indipendenza della magistratura, l’autonomia della ricerca. Nelle sue carceri applica metodi di detenzione incompatibili con lo Stato di diritto. Tutto questo per dire che se domani il Parlamento europeo non respingerà la richiesta di revocare l’immunità a un suo membro eletto si macchierà di una colpa imperdonabile”.