Libero logo

L'Ue prepara l'invasione: più visti per gli studenti arabi

di Massimo Sanvitosabato 25 ottobre 2025
L'Ue prepara l'invasione: più visti per gli studenti arabi

3' di lettura

L’obiettivo, sulla carta, è quello di rafforzare le relazioni dell’Unione europea coi Paesi del Nordafrica e del Medio Oriente ma il rischio, concreto, è quello di subire un’altra invasione di extracomunitari con l’Erasmus a fungere da cavallo di Troia. Si chiama “Patto per il Mediterraneo” l’ultima scommessa europea: cento progetti, dal sostegno alle reti 5G al miglioramento della connettività mobile, dai programmi sui collegamenti ferroviari, stradali, marittimi ai cavi sottomarini che trasportano dati, fino agli scambi tra studenti universitari. Sul piatto c’è il raddoppio del bilancio Ue per l’area mediterranea, portandolo così a 42 miliardi di euro. I Paesi con cui l’Europa stringerà accordi? Algeria, Egitto, Israele, Giordania, Libano, Libia, Marocco, Palestina, Siria e Tunisia.

Il sogno, che fu di Prodi, è quello di realizzare la famosa Università del Mediterraneo, con campus fisici, ma nel breve periodo il disegno è quello di potenziare i programmi Erasmus facilitando l’arrivo di nuovi studenti dall’altra sponda del Mare Nostrum. «Intensificheremo anche i partenariati per i talenti con il Marocco, con la Tunisia e con l’Egitto e faciliteremo il rilascio dei visti in particolare per gli studenti di questi Paesi. La migrazione è la più grande sfida condivisa», spiega Dubravka Šuica, la commissaria europea per il Mediterraneo.

Lucia Annunziata rifiuta la visita Ue in Israele: "Non vado, deciso col Pd"

Lucia Annunziata si sfila. La parlamentare europea non andrà in Israele. "Ho deciso di non partecipare a una...

L’ampliamento degli scambi universitari rischia così di diventare terreno fertile per un’immigrazione selvaggia che in futuro potrebbe anche contare sui ricongiungimenti famigliari. Come dimenticare, del resto, il caso dei tre tunisini trai 22 e i 25 anni, sbarcati in Italia con un permesso di soggiorno per motivi di studio, che al concertone del Primo Maggio di Roma avevano accerchiato e palpeggiato una 25enne? La Lega è già sulle barricate. «La Commissione Europea continua a portare avanti politiche che in nome di una finta integrazione favoriscono l’immigrazione. Tra l’altro questa stessa Commissione ha sospeso Erasmus con l’Ungheria nel 2023 ma non vede alcun problema nell’attivarlo per Siria e Algeria con problematiche evidenti in termini di democrazia e libertà. Mi chiedo perché l’Europa continui a sprecare fondi legati alle università e alla ricerca con finalità che penalizzano gli studenti europei a favore di scelte ideologiche che non porteranno vantaggi al nostro continente», attacca il vicesegretario ed europarlamentare Silvia Sardo ne. Duri anche i Giovani del Carroccio: «Una scelta scollegata dalla realtà. Ogni euro speso vada prima ai giovani europei.

L’Europa deve investire sui propri figli, non sostituirli», spiegano Matteo Mauri (coordinatore lombardo), Davide Quadri (responsabile Esteri) e Filippo Leon (coordinatore movimento universitario). L’Erasmus aperto a Nordafrica e Medio Oriente non piace nemmeno alla destra francese. Da quelle parti, infatti, gli studenti marocchini, tunisini ed egiziani sono già 60mila (su quasi 450mila universitari stranieri). «Il rilascio di visti per studenti, esploso negli ultimi dieci anni con un raddoppio delle concessioni a cittadini dell’Africa del Nord e del Medio Oriente aumenterà la pressione migratoria in Francia. È ormai diventata la prima via d’immigrazione nel nostro Paese», spiega Jordan Bardella, eurodeputato e presidente del Rassemblement National. Aggiungendo che stando ai dati ministeriali «questi studenti stranieri hanno un tasso di insuccesso universitario del 75 per cento, mentre la Corte dei Conti ha stimato il costo netto dell’immigrazione studentesca a un miliardo di euro» e sottolineando come «la maggioranza» di loro «resta sul territorio francese, spesso per motivi familiari».

Marion Maréchal, europarlamentare di Identité -Libertés, ricordando il caso di Dhabia Benkired (l’algerina che nel 2022 aveva torturato e ucciso la 12enne Lola era arrivata in Francia proprio con un visto per studenti) spiega: «Noi rifiutiamo quest’Europa senza radici, senza limiti e senza coerenza. Il denaro degli europei deve servire ai loro figli, e la loro sicurezza deve essere una priorità».

Mario Draghi, "Europa sotto attacco: cosa aspettano i leader?"

«Il mondo intorno a noi è cambiato radicalmente e l’Europa fatica a rispondere». L’analis...