"L'euro - insieme alla Banca Centrale Europea che ne tutela la stabilità - è uno dei simboli più tangibili e avanzati del processo di integrazione del nostro continente avviato quasi settanta anni fa, con i Trattati di Roma. Il passaggio alla moneta unica - oltre venticinque anni addietro - rappresentò un grande e decisivo passo in avanti, frutto di coraggio e di visione". Così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è intervenuto alla riunione del Consiglio Direttivo della Banca Centrale Europea, in corso a Palazzo Corsini a Firenze. "Oggi non possono esservi dubbi che quel coraggio e quella visione siano stati premiati. Ne sono consapevoli i cittadini dei Paesi europei che vi hanno aderito, hanno visto tutelato il potere di acquisto dei loro redditi e dei loro risparmi. Lo avvertono le rispettive economie, in grado di contare su una valuta affidabile e riconosciuta a livello internazionale", ha aggiunto il Capo dello Stato.
"La Bce ha assolto con successo il proprio mandato, anche nei momenti difficili, operando con indipendenza, con senso di responsabilità, con riconosciuta integrità, al servizio dei cittadini europei - ha proseguito -. Desidero esprimere convinto apprezzamento a Lei, Presidente Lagarde, e a tutti i membri del Consiglio direttivo per la grande competenza e la determinazione con cui avete, negli ultimi anni, sfide di complessità straordinaria: la pandemia, lo shock energetico seguito alla sciagurata aggressione russa all'Ucraina, il repentino rialzo dell'inflazione, oggi riassorbito".
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«Il mondo intorno a noi è cambiato radicalmente e l’Europa fatica a rispondere». L’analis...Subito dopo, una riflessione su quanto è cambiato da quando la Bce è stata istituita. "Il mondo è profondamente cambiato da quando la Bce ha iniziato a operare, nel 1998, succedendo all'Istituto Monetario Europeo - ha aggiunto -. Oggi siamo di fronte a trasformazioni che trent'anni fa sarebbero stati impensabili. L'emergere di nuove potenze guerra globali, i conflitti, le tensioni geopolitiche e, più recentemente, le controversie commerciali, stanno scuotendo l'ordine internazionale, così come il tentativo di minare la tenuta del prezioso sistema multilaterale che, pazientemente disegnato e consolidato dopo la seconda mondiale, ha consentito di affrontare e sovente risolvere numerose crisi Sistema che va rielaborato per adeguarlo alle mutate condizioni sviluppatesi nel mondo in questi ottanta anni ma va assolutamente salvaguardato".
E ancora: "Ne deriva un diffuso senso di incertezza e insicurezza, anche nei Paesi occidentali, che può condurre a scelte errate e mettere a rischio valori che consideravamo acquisiti. L'Europa ha compiuto passi importanti in questi anni, ma essi appaiono oggi insufficienti rispetto alla portata dei mutamenti in atto. Permane quella che un mio illustre predecessore, Carlo Azeglio Ciampi, definì una condizione di 'zoppìa' dell'Unione: l'asimmetria tra la moneta unica e una politica economica e fiscale ancora frammentata".




