Milano, 25 ott. (Adnkronos) - Giuseppe e Violetta Caprotti impugnano il lodo arbitrale per "i gravi vizi processuali, nonche' per la contrarieta' del lodo alle regole di ordine pubblico sulla circolazione delle partecipazioni attribuite a societa' fiduciarie". L'atto di impugnazione e' gia' stato depositato presso la Corte d'Appello di Milano. La controversia tra il padre Bernardo Caprotti e i figli Giuseppe e Violetta nasce dall'assetto che il padre diede al gruppo Esselunga a partire dal 1996. Da quel momento e sino al 2011 la proprieta' della holding che controlla Esselunga, formalmente intestata ad una societa' fiduciaria, era in larga misura attribuita al padre in usufrutto e ai figli in nuda e in piena proprieta'. Tale assetto, stabilito sulla base di precisi patti stipulati tra padre e figli, avrebbe dovuto, da un lato, garantire l'unita' della direzione imprenditoriale del gruppo nelle mani del capostipite; dall'altro, determinare una successione serena al momento della morte del fondatore. (segue)