Milano, 14 mag. (Adnkronos) - Trova conferma il sistema della "cupola", quel legame tra imprenditori, intermediari e politici che si sarebbe spartita parte degli appalti di Expo e soprattutto della sanità in Lombardia. Un intreccio che, a dirlo con le parole dell'imprenditore Enrico Maltauro, riporta la lancetta indietro di 22 anni quando, sempre a Milano, esplode Mani Pulite. Già protagonista della stagione di Tangentopoli, ha sviscerato per quasi nove ore i dettagli di quell'organizzazione di cui, per gli inquirenti, "è l'imprenditore di riferimento" con le funzioni "di tenere i contatti con i pubblici ufficiali unitamente agli altri componenti dell'associazione e di dotare dei mezzi finanziari" l'organizzazione "provvedendo stabilmente alla formazione delle provviste di denaro corruttive e per le turbative destinate a pubblici ufficiali", come si legge nell'ordinanza firmata dal gip Fabio Antezza che ha portato in carcere, tra gli altri, l'ex manager della società Expo Angelo Paris. Una sorta di bancomat, è di 1,2 milioni di euro la cifra tra tangenti pagate e promesse in relazione agli appalti per Sogin ed Expo che il dominus dell'omonima impresa di costruzioni avrebbe versato, "almeno a partire dal dicembre 2012" con soldi in contanti o utilizzando lo schermo di falsi contratti di consulenza e collaborazione. Da quanto trapela, Maltauro ha confermato ai pm di aver versato 600mila euro e di aver promesso di versarne altri 600mila. "C'era un sistema basato sulle tangenti e io per poter lavorare mi adeguavo e pagavo", le affermazioni rese ai pm Claudio Gittardi e Antonio D'Alessio. (segue)