Veronica Lario contro Signorini: rivendico il diritto ad invecchiare

di Lucia Espositodomenica 18 maggio 2014
Veronica Lario contro Signorini: rivendico il diritto ad invecchiare
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Dopo l'attacco arriva la risposta. A meno di una settimana dalle pubblicazione delle foto di Veronica Lario sul settimanale Chi, l'ex signora Berlusconi replica al direttore Alfonso Signorini con uno sfogo al Messaggero. "Quel giornale è usato come arma per amici e nemici. Se non fai più parte del cerchio, se un nemico. Ne avrei fatto volentieri a meno ma adesso dico basta: dico quel che penso". La Lario dice che per lei è "inaccettabile l'attacco del settimanale, inaccettabile per le donne che come me, vogliono invecchiare senza assoggettarsi allo stereotipo  del 'giovane a tutti i costi". Società incoerente - E ancora: "Ho quasi sessant'anni probabilmente secondo gli attuali canoni non sto invecchiando bene, non mi curo del mio giro vita o delle rughe sul collo. E' un motivo sufficiente perché un giornale consideri una colpa invecchiare? E' un motivo sufficiente per suggerirmi il ricorso al chirurgo estetico, suggerirlo a me, e deduco, a tutte le mie coetanee? Non sono una figura pubblica, non sono più sposata a un presidente del consiglio, tra l'altro lui non è nemmeno più presidente del Consiglio". E' un fiume in piena Veronica che si chiede quale esempio diamo alle sedicenni che chiedono la liposuzione come regalo di compleanno". Parla di una società ipocrita che da un lato condanna l'anoressia e promuove le modelle curvy dall'altra colpevolizza chi, dopo i 50 anni, convive serenamente con il suo girovita rotondo.     Vota il sondaggio di Liberoquotidiano.it Stai con Signorini o con la Lario? Senza rispetto - Cita Dorin Grey e si sofferma sul fatto che il settimanale da cui è partito l'attacco appartenga proprio al suo ex marito. "Non sono più una Berlusconi e dunque non ho più diritto alle foto ritoccate, a photoshop, addirittura al ritiro di certe immagini dal mercato. Ma stavolta è venuto meno il rispetto per una donna che è comunque la madre dei figli di Silvio Berlusconi". La replica - "E' un classico, o per meglio dire un deja vu: l'indignazione della signora Veronica Lario a orologeria. Una tempistica, la sua, che si presta a sollevare qualche sospetto, a sette giorni dalle elezioni". Il direttore di Chi, Alfonso Signorini, replica così all'intervista pubblicata  su Il Messaggero´ all'ex moglie di Silvio Berlusconi che ha definito "miserevole agguato" il servizio dedicato a lei sul settimanale. "Chi - prosegue Signorini - è un giornale di gossip. Questo fa e questo continuerà a fare. La signora Lario è un personaggio pubblico? Siì. E di personaggi pubblici si occupa il nostro giornale. E' una notizia che la signora Lario sia ingrassata? Si. Il fatto che sia ingrassata è, per Signorini una notizia "e lo dimostra l'ampio dibattito che si e' aperto dopo la pubblicazione delle immagini. Dunque - aggiunge - non vedo dove stia il problema". Come direttore di Chi, «continuero' ad agire come ho sempre fatto, fornendo ogni settimana ai nostri lettori informazioni con lo stile che e' tutti noto e che e' alla base del nostro successo. Certo, senza secondi fini. Le dietrologie esistono solo nella fantasia di chi le concepisce». Signorini rileva una «incongruenza di fondo» nelle parole di Veronica Lario. "La signora - dice - rivendica, e giustamente, il suo diritto a essere ingrassata. Salvo poi vedere nella pubblicazione delle immagini di Chi una offesa alla sua dignità. Si decida una volta per tutte: o grasso è bello, e allora taccia, o grasso è offensivo, e allora si metta a dieta". Se c'è qualcosa che il direttore del settimanale di Gossip modificherebbe nel servizio "sono le figure professionali che abbiamo interpellato per commentare le immagini della signora Veronica. A quella del nutrizionista e del chirurgo estetico aggiungerei la figura del "life coach", che puo' essere utile per affrontare al meglio una situazione come la sua. In fondo - conclude - con l'assegno che la signora Lario incassa ogni mese puo' permettersi questo e molto altro".