C'è una cosa che mette d'accordo Maurizio Belpietro e Marco Travaglio: il fallimento di Matteo Renzi. Purtroppo per il premier, perso tra "gufi e sciacalli", i numeri dell'Istat sull'economia e l'avvertimento del presidente Bce Mario Draghi sono chiari: addio ottimismo, l'Italia sta affondando. E Renzi è il suo Schettino, come maliziosamente suggerito dagli editoriali del direttore di Libero e del condirettore del Fatto quotidiano. Belpietro: "Matteo bullo come il capitano" - Le giustificazioni di Delrio, Padoan e Renzi, scrive Belpietro su Libero di venerdì 8 agosto, "appaiono di rito, quasi come quelle del comandante della Concordia quando, dopo aver cozzato contro il fondale, tentò di rassicurare i passeggeri". Da una parte c'è il bullo di Palazzo Chigi in balìa di una formula anti-crisi già fallita, dall'altra quello "in uniforme che non sapeva come salvare i turisti che gli erano stati affidati ma che nonostante ciò continuava a ripetere ai viaggiatori di stare tranquilli, di non preoccuparsi". Schettino suggeriva di tornare nelle cabine "perché tutto era sotto controllo: come è finita, si sa". Renzi, in fondo, sta facendo la stessa cosa: secondo Belpietro il premier "blandisce gli elettori, li stordisce di parole e promesse", strategia che non servirà a portare in salvo il Paese perché "l'inchino per ottenere più consenso e più applausi finirà come è finita la Concordia, in fondo al mare". Travaglio: "Renzi e l'inchino" - E con "l'inchino" si conclude anche la staffilata di Travaglio contro il premier. "L'agenda non cambia. Il governo ha sempre ragione, è l'economia gufa che non capisce le slide. E niente panico, come direbbe Schettino". E che il giudizio sull'ex sindaco di Firenze sia negativo, lo conferma anche quella battuta a In onda su La7, con Travaglio che definiva Renzi un novello Forrest Gump... La soluzione è Berlusconi (o no?) - Certo, le strade di Belpietro e Travaglio si divaricano quando si parla di possibili contromisure. Per il condirettore del Fatto lo scandalo non è tanto che Schettino sia stato protagonista di un intervento alla Sapienza quanto che Renzi si sia affidato ancora una volta a Silvio Berlusconi, incontrato in settimana per discutere di Italicum e riforme: "Nessun stupore, nessuna indignazione per la lectio magistralis del condannato per frode fiscale e imputato per corruzione". Per Belpietro, invece, la chiave per rafforzare governo e Italia è opposta: "Come si può essere così irresponsabili da respingere l'offerta dell'opposizione per un governo di unità nazionale? In condizioni simili, dopo il fallimento di tre governi straordinari, uno tecnico (il peggiore) e due politici (ma non scelti dagli elettori), c'è poco da scherzare".