(Adnkronos) - "Non conoscevo nulla del 'Crazy Horse' - confessa Gloria di Parma - ma dopo la prima volta mi sono innamorata di quelle creature sublimi, evanescenti, che si esibivano sul palco. Ho deciso che volevo far parte di quella compagnia, anche se, all'inizio, confesso, non mi sentivo all'altezza. Devo tutto ai miei maestri, ai loro insegnamenti. Mi sono presentata all'audizione ed e' andata bene. Si e' concretizzato un sogno al prezzo, lo ripeto, di un duro ed estenuante training quotidiano, anche se madre natura con me è stata generosa". "Per entrare al 'Crazy horse', bisogna avere, corpi statuari, o almeno questa è la leggenda, ma soprattutto -sottolinea- un lato B perfetto, saper comunicare con il proprio corpo, saper trasmettere emozioni forti perchè ogni spettacolo è uno scambio straordinario di energia meravigliosa tra il pubblico seduto in platea e le interpreti sul palco del 'Crazy Horse'". L'haute couture e' solo un di più, inutile, al "Crazy Horse", salvo che per un particolare: le protagoniste del più amato tra i cabaret parigini indossano infatti scarpe firmate Laboutin, amate da Cristina Aquilera, Jennifer Lopez, Elisa Sednaoui, Victoria Beckam, la principessa Caroline de Hannover. A contare è comunque altro: "L'aspetto estetico, l'esaltazione della fisicità, soprattutto quando si è in scena, è importante, fondamentale. Qualcosa che ti porti dentro anche nella vita di tutti i giorni", conclude l"italienne'.