(Adnkronos) - Ne seguiranno altre. Non è solo lo Stato, che deve far quadrare i conti pubblici, ad essere interessato a collocare azioni in Borsa. Ci sono anche le grandi banche, che devono migliorare i ratios patrimoniali in vista dell'asset quality review e degli stress test della Banca Centrale Europea: Unicredit sta procedendo con la quotazione in Borsa di Fineco, la banca online del gruppo, che verrà completata entro fine luglio, ha previsto l'amministratore delegato del gruppo Federico Ghizzoni. Intesa SanPaolo, l'altro big nazionale del credito, che pure ha un Common equity ratio del 12,6%, ha annunciato nel piano 2014-17 che intende dismettere tutte le partecipazioni non strategiche, cosa che sta già facendo, avendo dismesso recentemente quote di Nh Hoteles e di Sia. Tuttava l'ad Carlo Messina ha escluso di avere allo stato intenzione di quotare propri asset, alla luce della propria posizione patrimoniale. Per il 2014 "sono almeno dieci le società che hanno già manifestato l'intenzione di quotarsi sul Mercato Telematico Azionario", ha detto il presidente della Consob Giuseppe Vegas. Raffaele Jerusalmi, amministratore delegato di Borsa Italiana, ha fornito una cifra superiore, ma includendo nel computo le quotazioni all'Aim. Tra le prossime matricole figurano sicuramente il gruppo Cerved e Rottapharm (con un flottante fino al 40%), attese sul listino tra giugno e luglio. Dopo l'estate dovrebbe essere il turno, tra le altre, di Massimo Zanetti Beverage Group (proprietario del caffé Segafredo), tra ottobre e novembre, con una quota intorno al 30% e di Sorgente Res (immobili), che metterà sul mercato in autunno una quota di minoranza. Non è un trend solo italiano: il calendario stilato da Ipo Global Research elenca 17 Ipo in Asia, 5 in Europa, 3 nel Regno Unito, una in America Latina e una in Australia, tutte con data di inizio negoziazioni già fissata. Il contesto, oltre ai corsi di Borsa, aiuta anche le nuove quotazioni: l'esito delle elezioni europee, spiega Giulio Casuccio, responsabile gestioni multiasset di Fondaco sgr, determina almeno per ora una maggiore forza di Matteo Renzi. "Poi, certo, in Italia le cose fanno sempre presto a cambiare, ma sicuramente abbiamo avuto l'esito migliore che ci si potesse aspettare, dal punto di vista dei mercati". Da un punto di vista azionario si è già visto che, in un contesto positivo per le Borse internazionali, Milano si è comportata bene (Ftse Mib +8,6% da fine 2013 al 24 maggio 2014, superata in Europa solo da Danimarca e Norvegia; dati The Economist), cosa che "potrebbe continuare a verificarsi nel prossimo futuro, se queste condizioni di stabilità continueranno e se arriveranno misure di sostegno dalla Bce". (segue)