l giorno dopo la finale, il Mondiale diventa un supermercato. Chi è sceso in campo, finisce per diventare un prodotto. A buon prezzo, in saldo, scaduto, oppure carissimo, inavvicinabile, da reparto gioielleria. Ma è innegabile che una vetrina come i Mondiali ha rappresentato per tutti i giocatori un crocevia vitale della loro carriera: alcuni sono riusciti a diventare oggetti del desiderio di molte squadre, altri hanno imboccato il viale del declino. Va da sé che le fortune dei singoli dipendano in buona parte dai risultati delle loro Nazionali: perciò, se la Germania ha aumentato di molto il suo valore complessivo (quasi 40 milioni di euro in più), chi ha deluso, come l’Italia o il Brasile, vede ridurre il costo della propria rosa di almeno una ventina di milioni. Bisogna precisare che i giocatori giovani aumentano di valore più in fretta, mentre i più vecchi si deprezzano più facilmente. Per questo, della nostra Nazionale si sono salvati, a livello economico, solamente due esordienti come Darmian e Verratti. Proprio il difensore del Torino è l’azzurro che ha incrementato maggiormente il proprio valore, raddoppiandolo rispetto alla vigilia delle gare. Chi ci ha rimesso di più è Mario Balotelli, il cui Mondiale ha avuto come unico acuto il gol all’Inghilterra. Se allora la valutazione di Supermario si avvicinava ai trenta milioni, le due deludenti partite successive l’hanno fatta precipitare: oggi Balo vale appena sotto i venti milioni, l’affare si può fare solo a quelle cifre. E Berlusconi se n’è accorto presto. Chi ha visto il prezzo del suo cartellino schizzare alle stelle è stato James Rodriguez. Inevitabile, per un giocatore che, a soli 23 anni, è stato il capocannoniere dei Mondiali. Il Monaco lo aveva pagato più del suo reale valore, l’anno scorso: 45 milioni. Ma oggi il colombiano ne vale 54, rispetto ai 37 di un mese fa, e la possibilità di aste (il Real Madrid preme per averlo) non farebbe che inflazionare il suo costo. All’opposto, il calciatore più svalutato del Mondiale è stato Cristiano Ronaldo: Portogallo fuori al primo turno, il madridista segna un gol totalmente inutile nell’ultima partita. E così il suo valore passa da oltre cento milioni, grazie alla vittoria di Champions e Pallone d’Oro, a poco meno di novanta. Per campioni dalle cifre strabilianti la stima è soggetta a oscillazioni più consistenti: capita pure a Messi, le cui ultime opache prestazioni hanno fatto scendere la sua quotazione di una decina di milioni. I grandi delusi sono i campioni del mondo in carica, la Spagna, e i padroni di casa del Brasile. Il tonfo della Spagna può costare addirittura una cinquantina di milioni di deprezzamento, mentre la rosa dei verdeoro si svaluta di una ventina. Nelle due squadre, solo Koke e Neymar hanno visto il loro valore innalzarsi (seppur di poco), mentre gli altri sono caduti a picco. Come Fred o Casillas, il cui Mondiale disastroso, insieme all’età, li manda direttamente al reparto surgelati. di Nicola Borghi