Arte: Firenze, al via il restauro dell'orologio del duomo dipinto da Paolo Uccello (3)

domenica 25 maggio 2014
Arte: Firenze, al via il restauro dell'orologio del duomo dipinto da Paolo Uccello (3)
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(Adnkronos) - Negli ultimi anni si è reso nuovamente indispensabile un intervento di restauro che risolvesse le problematiche del meccanismo, le quali compromettevano il funzionamento dell'orologio: presenza sui vari componenti di sostanze nocive (agglomerati di ossido di ferro, sporco di deposito), deformazione, deterioramento e forte usura dei perni degli alberi, dei fori di rotazione, delle leve dell'ancora e dei pignoni. Il restauro è iniziato con lo smontaggio del meccanismo dell'orologio e con un primo intervento di tamponatura per eliminare le sostanze di alterazione. Proseguirà con la rettifica di tutti i singoli componenti e infine con l'assemblaggio del movimento e con la messa a punto dello stesso. Della regolazione dell'orologio del Duomo di Firenze con il tramonto e della carica settimanale, si occupano da oltre venti anni due custodi dell'Opera di Santa Maria del Fiore, Lucio Bigi e Mario Mureddu, che hanno scritto anche l'unico libro esistente sull'argomento, e prima di loro il compito è stato assolto nei secoli da altri operai dell'Opera. A Firenze l'Ora dell'Ave Maria è segnalata con il suono delle campane del Campanile di Giotto, che durante l'arco della giornata scandisce il tempo sei volte, tre la mattina (alle ore 7, 11.30 e 12.00) e tre il pomeriggio, che variano durante l'anno: un'ora prima del tramonto, all'ora del tramonto (o XXIV ora in cui si recitava l'Ave Maria o i Vespri), e un'ora dopo il tramonto, detta "Or di notte". "Il suono delle campane alla XXIV ora" - scrivono Bigi e Mureddu nel loro libro -"serviva a far rientrare le persone che lavoravano nei campi, avvertendo della chiusura delle porte della città. Mentre quello delle 11.30, detta della Misericordia, avvertiva i Fratelli della Compagnia che era l'ora della ronda di carità per i bisognosi della città".