Caso Aldrovandi: Coisp, no ad accanimento contro poliziotti

domenica 28 aprile 2013
Caso Aldrovandi: Coisp, no ad accanimento contro poliziotti
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Roma, 23 apr. (Adnkronos) - "Ancora dei nostri colleghi si trovano in carcere, dove sono stati mandati per scontare una pena di sei mesi inflittagli per una reato di natura colposa, e cioe' non voluto, mentre la legge prevede che non ci stiano. Secondo il cosiddetto svuota-carceri chi ha una pena, anche residua, inferiore ai 18 mesi deve ottenere i domiciliari. Ma i colleghi no!". Lo sottolinea il segretario generale del Coisp, Franco Maccari, riferendosi ai poliziotti condannati per la morte di Federico Aldrovandi. "Continuare ad accanirsi contro quattro poliziotti - aggiunge il segretario del Coisp - tentando di convincere tutti che loro possano e debbano scontare tutto il rancore, il desiderio di vendetta, la riprovazione sociale dell'intera popolazione italiana, estinguendo sentimenti e crediti nati dal distorto messaggio che tra le forze dell'ordine si annidino delinquenti e torturatori senza scrupoli e' devastante, non servira' a ristabilire la pace ne' la verita' ne' suscitera' le necessarie riflessioni". "Per parte nostra - conclude Maccari -, attendiamo con ansia il ritorno in servizio dei colleghi temporaneamente sospesi. Mentre intanto i tutori della sicurezza attendono interventi urgenti quanto semplici ed economici che riducano al minimo il rischio di trovarsi ancora una volta dipinti come mostri, piuttosto che finire in ospedale o restare sull'asfalto. Ma, messa a tacere la pressante esigenza di rilasciare dichiarazioni sagge e comode, la politica torna a concentrarsi solo sulle sue contorsioni interne invece che passare dalle parole ai fatti conseguenti".