Palermo, 24 ott.- (Adnkronos) - "Un mese dopo l'omicidio di mio padre, Giulio Andreotti mi volle incontrare a Roma e appena mi vide mi chiese se avevo notizie sull'omicidio e se Vito Ciancimino c'entrasse qualcosa con l'omicidio". Lo ha detto Susanna Lima, figlia dell'eurodeputato Dc Salvo Lima ucciso da Cosa nostra il 12 marzo 1992 a Palermo, deponendo al processo per la Trattativa tra Stato e mafia. "Conoscevo gia da tempo Andreotti - spiega Lima al pm Roberto Tartaglia - I miei rapporti con lui erano ottimi. Lo conoscevo da tempo e lo vedevo quando veniva qui a Palermo, o a volte a Roma o a Strasburgo". "Dopo l'omicidio di mio padre, tra il 12 aprile e il 12 maggio 1992, incontrai Andreotti a Palazzo Giustiniani a Roma. Lincontro con Andreotti fu cercato forse da entrambi. Quando ci fu il funerale non riuscii a incontrarlo e lui dopo manifesto lintenzione di vedermi. Inoltre, perche io cominciavo a pensare a una costituzione di parte civile e volevo chiedere un parere per la nomina di qualche legale. Eravamo presenti io e mio marito e Andreotti, non ricordo se cera qualcun altro. E Andreotti, appena mi vide quando ero ancora sull'uscio della porta, per prima cosa mi chiese se avevo notizie sullomicidio e se potevo mai immaginare che centrasse Ciancimino". "Mi disse: 'Ma secondo te centra qualcosa Ciancimino?' e io risposi: 'Non ne ho idea'. Non potevo approfondire largomento perche non sapevo nulla - spiega ancora Sussana Lima - I rapporti tra mio padre e Vito Ciancimino erano politici, ma certamente non erano personali. Poi non se ne parlo piu. Fu una domanda fatta sulla porta. Poi ci furono altri incontri, prima del gennaio 1993". Rispondendo alla domanda del pm Tartaglia, che rappresenta l'accusa con il pm Antonino Di Matteo, se Ciancimino o altri politici Dc si fossero mai rivolti a suoi padre per aggiustamenti di processi, ha detto. "assolutamente no". Ha anche escluso che il padre Salvo Lima avesse preoccupazioni per incolumita personale? "Assolutamente mai, tanto e vero che passeggiava con mia figlia di un anno e mezzo tranquillamente a Mondello. Se avesse avuto timore non avrebbe corso alcun rischio con mia figlia. Assolutamente no".