(Adnkronos) - Nata a Tripoli il 20 giugno del 1934, Podestà debutta giovanissima, appena sedicenne, nel film 'Domani è un altro giorno' di Leonide Moguy. E' quello l'inizio di una brillante carriera cinematografica che la vede interprete in una sessantina di film girati in Italia e all'estero. Dopo il debutto con Moguy, infatti, Podestà vola in Messico per girare 'La rete' (1953) di Emilio Fernandez, un film che la fa conoscere in America Latina. Sempre con Fernandez nello stesso anno gira 'Nosotros dos', dopo avere lavorato con il grande regista tedesco Georg Wilhelm Pabst, celebre per il film muto 'Lulù', nella pellicola 'La voce del silenzio'. Nel 1954 Podestà sposa il regista Marco Vicario e grazie alla sua bellezza, nel 1956 spodesta Liz Taylor, Ava Gardner e Lana Turner per il ruolo da protagonista nel kolossal 'Elena di Troia'. Una parte che le dà notorietà internazionale. Con il suo fisico da pin-up, Rossana Podestà diventa la ragazza-coperina negli anni '60 e appare nei ruoli da femme fatale nei film del filone mitologico, meritandosi l'appellativo di 'regina del peplum'. Podestà però lavora anche con registi come Monicelli, Steno, Mario Camerini, che la vuole per il ruolo di Nausicaa nel suo 'Ulisse'. In quegli anni recita nei film diretti e prodotti dal marito 'Sette uomini d'oro' e 'Il grande colpo dei sette uomini d'oro', entrambi del 1965. Nel gennaio del 1970 posa nuda per l'edizione italiana di 'Playboy' e in quegli anni gira alcune commedie erotiche, come 'Paolo il caldo' (con Giancarlo Giannini), 'Homo Eroticus' e 'Il prete sposato', tutti diretti da Vicario e con Lando Buzzanca, e 'L'uccello migratore' di Steno, sempre con Buzzanca. Con la sua partecipazione a 'Segreti segreti' di Giuseppe Bertolucci, del 1985, dice addio al cinema, divorzia da Vicario e si ritira a vita privata con il suo compagno, l'esploratore, alpinista e giornalista Walter Bonatti, stroncato nel settembre di due anni fa da un tumore al pancreas. Podestà, in un'intervista rilasciata un anno fa a un settimanale, aveva dichiarato di non essere credente.