Visto di prim’acchito Extreme Makeover: Home Edition –Italia (Canale 5, mercoledì prime time) non è un reality. E’, praticamente, Victor Hugo che incontra Zavattini e gli architetti del Grande Fratello. Si basa su stereotipi paraculissimi: qui una famiglia aquilana – I Valletta, papà mamma “protagonisti di una storia d’amore romantica e selvaggia” e tre figli- povera ma bella e selezionata tra le “più meritevoli”; una casa fatiscente e ricca di barriere architettoniche che rendono la vita impossibile al figlioletto Leonardo in carrozzella affetto da tetraparesi spastica; un gruppo di volontari che ristrutturano in 7 giorni la casa a gratis senza in cambio nulla pretendere, tranne l’audience. Al di là della facile accusa di qualunquismo o di “tv del dolore” (il tappeto musicale di Tiziano Ferro e di Bublè con l’handicappato che si nuove al ralenty è lo strazio evitabile) o dell’ “effetto C’è Posta per te” -o “Carramba”- sul condotto lacrimale di qualunque essere umano vi sosti davanti per un tempo superiore ai cinque minuti, l’edizione italiana di Extreme rappresenta senz’altro una novità. L’originale Extreme Makeover: Home Edition Abc/Endemol (trasmesso in Italia da SkyUno e La5) è considerato uno dei progetti non profit più rivoluzionari del mondo, premiato dal Vaticano e dedicato all’audience e alla bontà che in fondo alberga in ogni uomo. La versione italiana non è da meno. Certo allunga un po’ troppo il brodo, e ha delle cadute di stile tipo –fa notare Lord Lucas su Tv Blog- l’eccesso di frivolezze nella ristrutturazione della camera da letto (c’era bisogno di una Jacuzzi in mogano?) o nella caratterizzazione del team (c’era bisogno di un interior designer con pashmina? O del travestimento da supereoi?) ; ma ha molti punti di forza innegabili nella realizzzione pratica dell’atto filantripico e nello spirito di Alessia Marcuzzi, forse più brava del conduttore americano Ty Pennington. Divertente il videomessaggio augurale di Bonolis. Risultato: share 16% e ben 4 posizioni nei trendig topic su Twitter dove il pubblico ringiovanisce. Soprattutto è interessante il girato totale in esterna e il taglio di almeno un terzo dei costi di studio. Da qui potrebbe partire una nuova frontiera dell’intrattenimento televisivo. Basta che gli autori non si credano Dickens e lascino le storie scorrere da sole (sperèm)…
