Shoah: Sardegna ricorda Vittorio Tredici, rischio' vita per salvare ebrei romani

domenica 27 gennaio 2013
Shoah: Sardegna ricorda Vittorio Tredici, rischio' vita per salvare ebrei romani
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Cagliari, 27 gen. - (Adnkronos) - Il 16 ottobre 1943 un sardo rischio' tutto, compresa la vita sua e quella dei suoi cari, per salvare a Roma degli ebrei che rischiavano di essere fatti prigionieri dai nazifascisti e portati nei campi di sterminio. Non fu il solo fra i numerosi sardi che si comportarono nella stessa maniera diventando Giusti fra le nazioni. Lo divennero assieme a tanti altri di diversissime nazionalita' e nei piu' disparati luoghi a dimostrazione che l'umanita' e il buon cuore, lo spirito di sacrificio per le cause giuste e i grandi valori morali sono sempre ampiamente diffusi. Associazione Chena'bura-Sardos pro Israele (Venerdi' - Sardi per Israele, inteso come venerdi', il giorno della cena pura ebraica e dei primi cristiani, che nel calendario sardo e' rimasta unica fera le lingue neolatine che non fa riferimento a Venere ) ricorda Vittorio Tredici, "per non dimenticare. Ma non dimenticare davvero cio' che sembrerebbe impossibile - spiega Mario Carboni, presidente dell'Associazione - anche solo concepire ma che invece fu cruda realta' cancellando con brutalita' ed efferatezza inarrivabili la vita di milioni di ebrei nella Shoah". In Israele nel 'Giardino dei Giusti tra le Nazioni', a Yad Vashem, dal 1997 c'e' un albero dedicato a Vittorio Tredici, nato ad Iglesias il 31 luglio 1892, fu ufficiale combattente e decorato al valor militare nella Grande Guerra fu uno dei piu' importanti fondatori del PsdAz-Partidu Sardu d'Atzione e animatore del sardismo cagliaritano nel primo dopoguerra. Dopo aver combattuto lo squadrismo con le camicie grigie sardiste al fianco di Emilio Lussu, in seguito aderi' al particolare fenomeno politico noto come il "sardo-fascismo" con Egidio Pilia, Giovanni Cao, Enrico Hendric, Paolo Pili che si ripromettevano di influenzare in senso autonomista e sardista il fascismo isolano. Fu prima commissario prefettizio (1924-1926 ) e quindi Podesta' (1927-1920 ) di Cagliari, dove opero' con onesta' ed efficienza. (segue)