Omicidio Meredith: la perizia sul Dna che ha incrinato l'accusa/Adnkronos

domenica 31 marzo 2013
Omicidio Meredith: la perizia sul Dna che ha incrinato l'accusa/Adnkronos
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Perugia, 25 mar. - (Adnkronos) - A pesare come un macigno sulla sentenza di assoluzione emessa dai giudici della Corte d'Assise d'Appello di Perugia era stata la superperiza genetica redatta dai professori Stefano Conti e Carla Vecchiotti. A loro due, era stato dato mandato di fare nuove analisi su due reperti, il coltello che in primo grado venne ritenuto l'arma del delitto e il gancetto del reggiseno di Meredith Kercher, che la ragazza indossava quando venne uccisa. Sul primo, la polizia scientifica aveva individuato il dna di Amanda Knox sull'impugnatura e quello di Meredith sulla lama. Sul secondo invece, misto al profilo genetico della vittima, c'era il cromosoma 'y' di Raffaele Sollecito. I periti non erano stati in grado di ripetere nuove analisi dato il cattivo stato in cui si trovava il gancetto e data l'esigua quantita' di dna sul coltello, quindi avevano proceduto, come esplicitamente richiesto dalla corte ad analizzare il lavoro della scientifica in base agli atti di indagine. In poche parole le loro conclusioni erano state che i risultati a cui era giunta la biologa della polizia scientifica Patrizia Stefanoni non erano attendibili. I pubblici ministeri avevano attaccato duramente la perizia e i periti stessi definendoli "inadeguati" e affermando che non avevano " portato a termine il lavoro" che la Corte gli aveva chiesto. Per questo motivo infatti la procura generale aveva chiesto una parziale nuova perizia, almeno su una traccia isolata sulla lama del coltello. Una traccia "I" che secondo l'accusa avrebbe potuto contenere informazioni utili al processo. I giudici della Corte pero' presieduti da Claudio Pratillo Hellmann avevano rigettato la richiesta dell'accusa, riformulata anche in sede di requisitoria come ultimo atto della fase istruttoria. (segue)