Roma, 5 giu. - (Adnkronos) - Un cambiamento culturale per superare i tabù e le barriere psicologiche, per pensare al lascito solidale come ad un atto di amore alla portata di tutti, che può cambiare la vita delle persone che hanno più bisogno in Italia e nel mondo. E' questo l'obiettivo di "Testamento Solidale", la prima grande campagna di informazione congiunta lanciata da 7 grandi organizzazioni (Action Aid, Ail, Aism, Fondazione Don Gnocchi, Lega del Filo d'Oro, Save the Children e Unicef) con la collaborazione del Consiglio Nazionale del Notariato. Il sito www.testamentosolidale.org e una guida informativa sono alcuni tra gli strumenti della campagna al via oggi. Secondo un'indagine realizzata da Gfk Eurisko, oltre 7.200.000 persone over 55, il 45% del campione preso in considerazione, dichiarano di non avere mai sentito parlare di lasciti solidali, mentre il 55% sa di che si tratta. Il 9% degli intervistati ha una propensione positiva, ma solo il 2% degli italiani ha già fatto il lascito o sicuramente lo farà (circa 400 mila persone). Lo studio mette in luce che tra gli italiani cresce la voglia di sapere qualcosa di più sui lasciti solidali, ma evidenzia anche che le informazioni attualmente disponibili sono imprecise e limitate. In molti pensano al lascito come una "roba da ricchi", oppure credono che obblighi all'intera donazione del proprio patrimonio. Una doppia falsa convinzione, dal momento che si può cedere anche solo una minima parte dei propri averi, ad esempio una piccola somma di denaro, un gioiello o addirittura un arredo. Inoltre, solo pochi ricordano che il testamento olografo (scritto di proprio pugno) è valido, revocabile e modificabile in qualsiasi momento. Molti non sanno a chi rivolgersi oppure temono che una richiesta di informazioni possa vincolarli ad un impegno. C'è insomma un evidente gap di conoscenza che questa campagna vuole finalmente colmare, per far comprendere l'importanza di un atto. E a proposito di testamento, 8 italiani su 10 non hanno mai preso in considerazione l'idea di mettere nero su bianco le loro "ultime volontà" e 6 su 10 non hanno alcuna intenzione di fare testamento neanche in futuro, mentre il 21% non ha mai valutato l'idea, ma "potrebbe pensarci su". L'indagine ha coinvolto 1500 persone, rappresentative della popolazione italiana over 55. Soltanto l'8% del campione (circa 1,5 milioni di italiani) ha fatto testamento, mentre il 5% è intenzionato a farlo e il 6% ci ha pensato ma è ancora incerto se farlo oppure no. Lo studio conferma una propensione bassa al testamento da parte degli italiani, vicina a quella già registrata nel 2012 dall'Agenzia delle Entrate (15,78%) e di gran lunga inferiore a quella di altri Paesi, ad esempio quelli anglosassoni: in Gran Bretagna la propensione si attesta intorno all'80%, negli Usa al 50%. Alla base del "rapporto difficile" con il testamento c'è l'ansia legata all'idea della fine della vita, ma anche il timore di causare problemi familiari. Promuovere la cultura della solidarietà testamentaria in Italia è l'obiettivo di Testamento Solidale. Fare un lascito solidale ad associazioni riconosciute significa garantire cibo, salute e istruzione a milioni di bambini. Vuol dire aiutare le persone con disabilità ad integrarsi al meglio nei territori in cui vivono, fornendo servizi socio-sanitari adeguati e sostenere la ricerca scientifica contro malattie come la leucemia e la sclerosi multipla. Ma significa anche lasciare un segno di noi e dei nostri valori quando non ci saremo. Il tutto attraverso un gesto semplice e non vincolante, che può essere ripensato, modificato in qualsiasi momento e senza che vengano in alcun modo lesi i diritti legittimi dei propri cari e familiari. E senza che siano necessari ingenti patrimoni, perché per sostenere il lavoro quotidiano di associazioni impegnate nelle più importanti cause umanitarie e scientifiche, anche un piccolo lascito può fare la differenza.