Zero medaglie, zeru tituli per dirla con espressione mourinhana vagamente sfottente. Polemiche intestine, veleni, accuse ai tecnici e alla gestione di fenomeno e presunti tali. Il nuoto italiano esce con le ossa rotte dalle Olimpiadi di Londra e l'autocritica arriva dallo stesso presidente della Federnuoto Paolo Barelli: "Qualcuno l'ha fatta fuori dal vaso e la conseguenza è stata esporci ad una figuraccia incredibile". Parole nette, resta un dubbio. Con chi ce l'ha Barelli: con Filippo Magnini, il più deluso che ha sparato a zero contro il tecnico dei velocisti Claudio Rossetto, reo di aver organizzato una preparazione psico-fisica non all'altezza? Con lo staff tecnico medesimo, considerando che nemmeno Rossetto si è sottratto al botta e risposta "(Magnini è un ragazzo, parla troppo"). Con i compagni di Magnini, Marco Orsi in primis, che hanno parlato apertamente di "clima irrespirabile" in Nazionale? O con l'intoccabile Federica Pellegrini, flop più doloroso dei Giochi azzurri, 'colpevole' di essersi attirata facili ironie con battute sul sesso pre-gara e altre amenità extra-sportive? "La Pellegrini è una fuoriclasse, un purosangue - spiega Barelli, allontanando parte dei sospetti -, resta una grandissima". Forse, allora, il presidente della Federnuoto ce l'ha con tutti. Tutti tranne Gregorio Paltrinieri, che a 17 anni ha centrato la finale nei 1500 stile libero. Lui è arrivato quinto, come Fede, ma di fallimento proprio non si può parlare.