Udine, 8 mag. - (Adnkronos) - Alla Cgil non piace affatto la bozza del ddl sulla riforma sanitaria del Friuli Venezia Giulia presentata dall'esecutivo regionale guidato da Renzo Tondo. "E' legittimo ripensare la struttura di un servizio sanitario regionale che deve prevedere una manutenzione, a 17 anni dalla legge 13, ma la ristrutturazione deve puntare a un reale potenziamento del territorio". A dirlo Orietta Olivo, responsabile welfare della segreteria regionale, nel corso del convegno svoltosi a Udine, alla presenza del governatore e assessore alla Sanita' Renzo Tondo, al suo primo confronto pubblico con la Cgil dopo la stesura del disegno di legge di riforma. A caratterizzare la riforma, ha spiegato Olivo, un "obiettivo di risparmio dei costi, ma senza una vera strategia di contenimento della spesa sanitaria. Se il tema principale e' la sostenibilita' economica a lungo periodo, infatti, le risposte potrebbero arrivare solo dalla riorganizzazione del sistema nella sua articolazione tra ospedale e territorio. Prevedere un'azienda regionale unica, invece, va nella direzione opposta a quella del rafforzamento del territorio. Ed e' deleteria anche l'idea di annullare la coincidenza distretto-ambito". "La media di abitanti che meglio si adatta alla gestione di un distretto - ha aggiunto - infatti, e' attorno ai 70.000 abitanti e i 19 distretti del Friuli Venezia Giulia sono molto vicini a questa dimensione. Ridurne il numero a 10-11 non fara' che aumentare le difficolta' di gestione". Perplessita' vengono espresse dalla Cgil anche per una possibile deriva verso il modello lombardo, con una crescita del ricorso al privato, e sulla regionalizzazione dei dipartimenti salute mentale, prevenzione e dipendenze.