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Carceri: Pili (Pdl), in arrivo in Sardegna 100 detenuti in regime di 41 bis

sabato 30 giugno 2012
Carceri: Pili (Pdl), in arrivo in Sardegna 100 detenuti in regime di 41 bis

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Cagliari, 28 giu. - (Adnkronos) - "Il Governo ha deciso di scaricare sulla Sardegna 100 detenuti in regime di 41 bis. Una decisione irresponsabile, sia per la logistica strutturale sia per la cronica carenza di personale che regna nelle carceri sarde. Questo progetto preannunciato stamane dai vertici dell'amministrazione penitenziaria e' l'ennesima dimostrazione di come questo governo e questo Ministro considerino la Sardegna una vera e propria Cayenna dove dislocare i detenuti piu' pericolosi provenienti dal resto d'Italia". Lo riferisce il deputato Mauro Pili annunciando un'interrogazione urgente al ministro della Giustizia con la quale chiede di bloccare qualsiasi tipo di trasferimento, dopo che lo stesso deputato nei giorni scorsi aveva lanciato l'allarme del possibile trasferimento di oltre 200 detenuti nei penitenziari sardi, senza "l'aumento in organico di un solo agente di polizia penitenziaria". "Le notizie sul trasferimento dei 100 detenuti pericolosi sono ormai ufficiali e il governo deve fare subito retromarcia per evitare che la situazione in Sardegna degeneri. - ha detto Pili - La Sardegna non puo' sopportare un nuovo carico di detenuti sino a quando restera' questa situazione disastrosa della logistica e soprattutto della carenza di personale. E' assolutamente intollerabile scaricare le emergenze altrui sulle gia' gravissime emergenze nelle strutture penitenziarie dell'isola. Tale nuovo contingente potrebbe essere destinato alla struttura di Sassari ma anche altri istituti potrebbero essere interessati da questo massiccio trasferimento". "In queste ore - ha poi aggiunto Pili - e' in corso un reclutamento di 50 agenti da sottrarre alle strutture sarde per destinare all'apertura del carcere di Nuchis -Tempio. Si tratta dell'ennesimo grave tentativo di aprire una nuova struttura senza nessun nuovo reclutamento di personale. Tutto questo - ha proseguito Pili - mette a rischio la sicurezza delle carceri e soprattutto rende impossibile il lavoro del personale impegnato nelle strutture gia' di per se' incontrollabili con il poco organico disponibile". (segue)