Diciamoci la verità, che avremmo perso, contro la Spagna, la maggior parte delle persone lo ha capito quasi subito, quando dopo essere stati dominati per un quarto d'ora, al 14' del primo tempo, Silva ci ha infilato con il primo dei quattro gol collezionati domenica sera dalla Spagna. Insomma, per ammortizzare il rammarico e la delusione ne abbiamo avuto di tempo, anche perché la finalissima di Euro 2012 è stata un vero e proprio calvario: poi il raddoppio, gli infortuni, quindi restiamo in dieci con i cambi finiti, non tocchiamo più palla e prendiamo la terza e la quarta pappina. Per ammortizzare il rammarico e la delusione, oltre a un'ampia metà del primo tempo, abbiamo avuto a disposizione anche tutto il secondo. Gli ultimi minuti della partita - in verità l'ultima mezz'ora, dal forfait di Motta - sono stati un assoluto calvario, uno strazio: non vedevamo l'ora del triplice fischio. La disperazione - Poi quel triplice fischio è arrivato. Qualcuno, a casa, se ne è andato a letto, qualcun altro ha voluto assistere alle celebrazioni degli spagnoli. Ma ecco che la televisione ci offriva anche le immagini della disperazione dei nostri: azzurri in lacrime, che si dannavano, che non si davano pace, come se avessero perso la partita all'ultimo respiro. Ma in verità quella partita l'avevano persa da quasi un'ora e mezza. Ma tant'è, era un fiume di lacrime. Leonardo Bonucci il più disperato, ha pianto per mezz'ora, con la faccia sfigurata dal dolore. Ma non era l'unico. Lacrime per Thiago Motta, Giaccherini in panchina e lucciconi per Balzaretti. Tra tutti i "disperati", però, facevano più notizia Balotelli e Pirlo. Il primo, il bad-boy col cuore d'oro, l'omone nero in grado di spostare il mondo con una spinta, piangeva come un bimbo, e francamente non ce lo saremmo aspettati. Il secondo, il regista dalla carriera infinita e dalle infinite soddisfazioni raccolte, piangeva come l'ultimo dei debuttanti, disperato per una partita che in verità non c'è mai stata. L'Italia? Una squadra di campioni frignoni...