(Adnkronos) - A questo punto del percorso, grazie a una postazione multimediale coerente con lo stile interattivo del Museo, il visitatore assiste all'animata discussione tra il Senatore, il Capitano e il Maestro d'Ascia. Il tema e' antico ma sempre attuale: la nave deve essere pronta eppure mancano i soldi per gli approvvigionamenti, e i fornitori si rifiutano di anticipare i materiali. Si scende quindi dal ponte alla "camera" poppiera. Qui il visitatore-galeotto incontra due figure molto importanti: l'agozile e il papasso. Il primo, uno dei capi della ciurma era una figura complessa: senza scrupoli nel tempestare di bastonate i rematori, l'agozile viveva con loro, ne condivideva il destino e ne organizzava la giornata. Cosciente della risorsa che rappresentavano, evitava la crudelta' e faceva il procacciatore di affari in un ruolo da mediatore tra le ciurme e i privati. Nella scena, infatti, uno di questi agozili e' intento a giocare a dadi con il capo della ciurma musulmana, il papasso. Quest'ultimo, come una specie di esponente sindacale dei tempi, era eletto dalla ciurma e poteva essere un imam, un cadi' o comunque un esponente islamico di condizione, autorevole sui suoi compagni e in grado di opporsi e contrastare aguzzini, comiti e magistrati dell'Arsenale. (segue)