Diritti umani: rapporto Amnesty, musulmani discriminati in Europa per loro fede

domenica 29 aprile 2012
Diritti umani: rapporto Amnesty, musulmani discriminati in Europa per loro fede
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Roma, 24 apr. (Adnkronos) - I musulmani "sono ritenuti responsabili di cio' che accade in Medio Oriente e Africa del Nord". C'e' chi "viene insultato per strada" e "subisce commenti sgradevoli". E' quanto rilevato dal rapporto di Amnesty International 'Scelta e pregiudizio: discriminazione contro i musulmani in Europa', che illustra "l'impatto negativo della discriminazione nei confronti dei musulmani, basata sulla loro religione o sulle loro credenze, su diversi aspetti della loro vita, compresa l'occupazione e l'istruzione". Proprio per questo, l'associazione "esorta i governi europei a fare di piu' per contrastare gli stereotipi negativi e i pregiudizi contro le persone di fede musulmana, soprattutto negli ambiti dell'istruzione e del lavoro". "Per il solo fatto d'indossare abiti tradizionali, come ad esempio il velo, alle donne musulmane viene negato un posto di lavoro e alle ragazze viene impedito di seguire regolarmente le lezioni a scuola - ha dichiarato Marco Perolini, esperto di Amnesty International sulla discriminazione - Gli uomini possono essere licenziati perche' hanno la barba, che viene associata all'Islam. Invece di contrastare questi pregiudizi - ha sottolineato Perolini - i partiti politici e i funzionari pubblici troppo spesso li assecondano nella ricerca del consenso elettorale". "Il rapporto - riferisce Amnesty International - si concentra su Belgio, Francia, Paesi Bassi, Spagna e Svizzera, dove sono gia' stati sollevati alcuni problemi, tra cui le limitazioni all'edificazione di luoghi di culto e il divieto di indossare il velo integrale. Il rapporto documenta, inoltre, numerosi casi di singole discriminazioni in tutti i paesi interessati. Indossare simboli e abiti religiosi e culturali fa parte del diritto alla liberta' di espressione, del diritto alla liberta' di religione e di credo - ha proseguito Perolini - Questi diritti devono essere goduti dalle persone di ogni fede, allo stesso modo". (segue)