(Adnkronos) - "Vogliamo creare le basi per migliorare la sicurezza, costruendo i canali di interscambio delle impronte", spiega all'Adnkronos Timo Ruhland, presidente del gruppo di lavoro istituito in seno all'Interpol. "La nostra attivita' e' anche sui frammenti della scena del crimine, da un data base nazionale si passa a tante banche dati, che aumentano le possibilita' di individuare le persone responsabili di crimini". Il gruppo di lavoro Interpol riservato agli esperti dei sistemi per l'identificazione dattiloscopica Afis e' istituito in seno al segretariato generale Interpol di Lione, si riunisce ogni sei mesi in uno dei Paesi membri dell'Organizzazione e vede la partecipazione di specialisti delle varie Forze di Polizia. Il consesso, a cui il Servizio Polizia Scientifica partecipa gia' dal 2005, e' espressamente creato per lo studio delle moderne tecnologie identificative. In un contesto operativo che -per il rafforzamento della cooperazione internazionale di polizia- richiede anche lo sviluppo di efficaci strumenti tecnologici, la cooperazione tra le banche dati Afis dei singoli Paesi e la possibilita' di un rapido scambio delle impronte digitali di soggetti di comune interesse, rappresenta un indispensabile valore aggiunto per le indagini. In questo senso, l'attivita' del gruppo assume particolare rilevo per il nostro Paese specie in considerazione dei futuri adempimenti derivanti dall'attuazione del Trattato di Prum e dell'Accordo bilaterale Italia-Usa per il rafforzamento della cooperazione nella prevenzione e lotta alle gravi forme di criminalita'.