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Tragedia sociale: giovani sempre più affetti da problemi psicologici. L'analisi di Andrea Pasini

Andrea Pasini
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I disturbi psichici riguardano ormai 89 milioni di adolescenti in tutto il mondo. Secondo i dati pubblicati da Unicef, un ragazzo su sette soffre di problemi più o meno gravi, che troppo spesso sfociano in tentativi si suicidio.

Un vero e proprio disastro sociale di cui, nonostante la salute mentale sia stato un argomento chiave durante la pandemia, si parla ancora troppo poco sopratutto nel nostro paese. Stiamo assistendo a 47.000 adolescenti morire per suicido ogni anno e il problema continua a dilatarsi, sotto gli occhi impotenti di mezzo mondo.

Sbaglia chi minimizza questo boom di problemi psichici, riducendoli a un altro vezzo postmoderno. Pandemia e confinamento hanno oggettivamente fatto da detonatore ad una situazione che andava già sedimentando da tempo: i più colpiti, in questo senso sono i ragazzi affetti da autismo o disturbi dell'attenzione, che più di altri hanno accusato ansie e incertezze portate dalla malattia emergente, dalla chiusura di scuole e centri terapeutici e di aggregazione e da una crisi economica che nel sud del mondo, com'è ovvio, si è fatta sentire con una violenza assai maggiore. Una situazione che si fa devastante laddove siano già presenti problemi pregressi, come i disordini alimentari o il disturbo bipolare; e che oltre a far lievitare il tasso di suicidi rischia di cristallizzarsi in forme di disabilità cronica.

Un individuo su cinque (nella fascia che va dai 15 ai 24 anni) dichiara di aver avuto episodi di depressione o anedonia. I ragazzi appaiono sempre più ansiosi tristi e depressi. Il 25% degli adolescenti ha sperimentato nell'ultimo anno vissuti depressivi e il 20% manifesta problematiche legate all'ansia, in particolare disturbi di panico e fobia sociale. Sono incrementati, nell'ultimo anno, anche cyberbullismo (aumentato del 30%), autolesionismo e problematiche alimentari. 

L'isolamento forzato, la didattica a distanza, le attività extra scolastiche assenti o limitate, la trasformazione delle loro abitudini e delle modalità di relazionarsi con gli amici, ha ridisegnato la loro sfera emotiva, alimentato i problemi di tanti ragazzi e ha fatto emergere ancora di più vulnerabilità e fragilità spesso già esistenti. Un aspetto emerso in maniera più evidente negli ultimi mesi è la diffusione di disagi psicologici e disturbi psicopatologici tra i ragazzi. Questa situazione sta diventando un serio problema sociale che il legislatore non può permettersi di minimizzare o non prendere seriamente in considerazione. Le istituzioni preposte devono con assoluta urgenza approfondire  questo dilagante fenomeno ricercandone le cause  che lo alimentano e mettendo  in campo  tutto ciò che è possibile per sostenere tramite degli esperti in materia come psicologi, psichiatri  ed educatori sociali, soluzioni che vadano nella direzione di aiutare  i giovani con difficoltà psicologiche e psichiatriche  e nello stesso tempo cercando di prevenire il fenomeno.

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