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Elezioni: effetto TiKTok, boom notorietà politici presso GenZ. Ma non è detto si traduca in consenso politico

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WSC, la principale creator media company italiana, lancia il primo osservatorio destinato al mondo dei principali talenti del web e soprattutto al loro pubblico, largamente composto dalla Generazione Z. In particolare, WSC ha indagato come sia stato visto lo sbarco dei politici su TikTok; un’indagine svolta lasciando libertà d’espressione ai giovani. Il campione qualitativo, analizzato in collaborazione con il massmediologo Klaus Davi, è composto dai circa 50 milioni di follower aggregati della Defhouse. La Defhouse è la prima concept-house made in Italy in grado di parlare alla GenZ, nata a Milano nel 2020 e ideata da Luca Casadei e Giuseppe Greco. Gli otto talenti selezionati per convivere nella casa, oltre a raggiungere i suddetti cinquanta milioni di follower, stanno affrontando un percorso di crescita personale che, al di là degli stimoli per creare contenuti sui social network, li vede affrontare diversi corsi formativi, tra cui uno inerente alla politica. Proprio per approfondire questo aspetto, i creator della Defhouse (Simone Berlini, Alessia Lanza, Davide Moccia, Florin Vitan, Yusuf Panseri, Emily Pallini e Tommaso Donadoni) hanno analizzato i loro canali social focalizzando l’attenzione sulla percezione, il «sentiment», dello sbarco massiccio dei politici su TikTok. La ricerca qualitativa, realizzata in collaborazione con il massmediologo Klaus Davi in particolare su Instagram, ha analizzato centinaia di migliaia di interazioni e un dato su tutti è emerso.

La presenza dei politici su TikTok ha suscitato ironie ma anche dibattitti, che si è tradotto in pubblicità e notorietà. Le polemiche non hanno fatto che alimentare la notorietà presso un pubblico che non li conosceva. Che tutto questo si traduca poi in consenso politico è tutto da vedere dopo il 25 settembre.  

Ma veniamo ai temi più sentiti dai giovani della GenZ: Al primo posto (secondo il 16%) troviamo sicuramente l’attenzione al loro mondo, spesso trascurato dagli adulti in generale e dai politici in particolare. Al secondo gradino del podio (14%) i temi dell’Ambiente e della Sostenibilità; quindi al terzo posto (12%) la Solidarietà e l’Inclusione; quarto posto (11%) per Diritti Umani; quinto (10%) la Lotta alle Discriminazioni di genere. Sesto e settimo posto rispettivamente l’Onestà (9%) e la Trasparenza (8%). Seguono: Combattere le ingiustizie (7%); Lealtà (6%); Correttezza/equità (5%). Altro (2%). 

Inoltre i creator della Defhouse hanno analizzato SE i loro follower andranno a votare: il 43% preferisce non sbilanciarsi; il 34% conferma che si recherà al seggio. Invece, ad indicare quanto la politica sia percepita ad una distanza siderale dalla GenZ, il 12% non crede andrà a votare perché “non si sente rappresentata da nessun partito”.

 

GenZ andrà al voto il 25 settembre? 

1. Ancora non ho deciso che farò – 43%;

2. Probabilmente andrò a votare – 34%

3. Non credo andrò a votare, perché non mi sento rappresentata/o da nessun partito – 12%

4. Altro – 11%

Web Stars Channel Group - WSC (Web Stars Channel) è stata la prima società italiana a costruire una professione attorno ai nativi digitali che si dilettavano a creare contenuti, in modo amatoriale, sui social network. Partendo da Frank Matano nel 2009, per poi proseguire negli anni successivi con più di 100 creator tra cui: Federico Clapis, Me Contro Te, Favij, Mates, La Sabri, Yotobi e Pow3r, ha profuso la cultura del content creator verso le aziende come strumento di comunicazione e verso il pubblico creando dei palinsesti editoriali strutturati. Ogni anno WSC, tra YouTube, Instagram, TikTok e Twitch conta più di 5 miliardi di visualizzazioni ed è diventato il più grande network italiano che parla a tutte le persone connesse facendo nascere un osservatorio, diviso per target, per condividere l’opinione e le preferenze delle audience con cui dialoga. Nel 2020 è stato sperimentato un nuovo passo, creare dei media verticali che non facessero più capo ad una persona sola. Il primo nasce ad ottobre del 2020, è lo specchio contemporaneo della rivista “Cioè” di 30 anni fa, si chiama Defhouse, dedicato alla generazione Z. Parte con qualche decina di migliaia di utenti e oggi conta un aggregato di 50 milioni di fan.

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