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Di Mieloma Multiplo si può guarire: l'evento organizzato da Motore Sanità

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Da malattia fatale a malattia cronica, grazie a terapie cellulari avanzate con CAR T, anticorpi Bispecifici e farmaci innovativi. Il Mieloma Multiplo, comunemente conosciuto come tumore del midollo osseo, oggi non fa più paura. Una bella vittoria per i 30mila italiani che ne soffrono non priva però di nuove sfide sia per i pazienti stessi, in termini di necessità di terapie continuative, sia per la sanità pubblica in termini di costi. Si è parlato di questo nel corso dell’evento “BREAKTHROUGH INNOVATION - L’ESEMPIO PARADIGMATICO DELL’EVOLUZIONE TERAPEUTICA NEL MIELOMA MULTIPLO - FOCUS VENETO”, organizzato da Motore Sanità. 

TUMORE RARO… NON COSÌ RARO
Patologia tipica dell’età medio avanzata (si manifesta in genere dopo i 55-60 anni), il Mieloma Multiplo è un tumore considerato raro - rappresenta l'1-2% di tutti i tumori e il 10% dei tumori ematologici. In regione Veneto, secondo i dati dell’ultimo aggiornamento del registro tumori, si contano 600 nuovi casi all’anno. “Pur essendo una patologia a bassa incidenza”, commenta Mauro Krampera, Professore Ordinario di Ematologia,  Direttore U.O.C. di Ematologia e Centro Trapianto di Midollo Osseo, Coordinatore CAR T Cell Team – AOUI Verona DAI, Medico Generale Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata Verona Policlinico G.B. Rossi, “ma con un accumulo di pazienti trattati, comporta necessariamente un’adeguata programmazione della spesa sanitaria. Circa gli anni di vita guadagnati, per rendere l’idea, fino a ieri si parlava di 3 anni di sopravvivenza dalla diagnosi, mentre oggi anche più di 10 anni. Tutto questo mentre la scienza va avanti e non è escluso che in uno scenario futuro a breve termine si arriverà alla guarigione, soprattutto se queste terapie verranno proposte ai pazienti nella fase iniziale o precoce di malattia - come si sta facendo a livello internazionale - evitando così la cronicizzazione”.

Tanti i vantaggi dei farmaci innovativi nella lotta al Mieloma Multiplo, condivisi anche da Daniel Lovato, Presidente Associazione Italiana contro le Leucemie, linfomi e mieloma Verona ONLUS. “Rimane però il fatto che la patologia può presentare svariate comorbidità che possono essere più o meno invalidanti, a seconda del paziente – aggiunge Lovato. Abbiamo fatto molto, ma non abbiamo ancora risolto tutti i problemi”. 

L’INNOVAZIONE È UN GUADAGNO, NON UN COSTO
“Occorre superare l’idea che l’innovazione sia una fonte di spesa, a fronte del fatto che essa rappresenta non solo una fonte di guadagno assistenziale per tutti i pazienti, ma anche di ritorno economico – conclude Claudio Zanon, Direttore Scientifico Motore Sanità. Pensiamo ai costi diretti generati da una malattia non ben curata e/o da una malattia che comporta disabilità. Sacrosanti quindi i fondi per l’innovazione previsti già da qualche anno, sia oncologici sia non oncologici. Questi fondi non solo vanno mantenuti, ma in qualche modo anche implementati”. Si ringraziano Janssen Pharmaceutical Companies of Johnson & Johnson e Projectway per il contributo incondizionato. 
 

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