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Pedopornografia, il report: "Aumentata l'attenzione dei media italiani"

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Pedofilia e pedopornografia, un fenomeno sottaciuto con numeri inquantificabili: nel 2022 il traffico del materiale è aumentato attraverso cartelle compresse Rar a pagamento. Lo scorso anno ne sono state segnalate 1.734, in decisivo aumento rispetto al 2021, anno in cui si contavano 637 cartelle compresse Rar, che possono contenere enormi quantità di file. Il dato emerge dal nuovo report di Meter che si avvale dell'Osservatorio Mondiale Contro la Pedofilia (Osmocop), ufficio altamente specializzato nella ricerca dei dati su Internet e nell'elaborazione dei flussi di traffico per il contrasto della pedofilia e pedopornografia. Un traffico "in crescita esponenziale e con guadagni da capogiro - si legge nel report - La criminalità che sta dietro al fenomeno, produce e vende il materiale pedopornografico con un ingente riscontro economico, prova ne è il fatto che esistono categorie di interesse, gallery appositamente create per stuzzicare l'interesse dell'utente perverso. Attraverso vere e proprie 'strategie di mercato' viene sondato il reale interesse degli utenti al fine di produrre materiale coerente alla richiesta, per ottenere maggiore profitto. Gli utenti possono liberamente esprimere le loro preferenze votando la loro categoria preferita. Un orrore senza fine".

L'Osmocop di Meter ha registrato lo scorso anno un aumento dei link segnalati: 15.660 a fronte dei 14.679 nel 2021, mentre sono 1.983.679 le foto segnalate e 921.382 i video. Ma i numeri non sono quantificabili dato che il traffico del materiale è aumentato attraverso le cartelle compresse Rar. A diminuire rispetto agli anni precedenti è invece l'utilizzo dei social, il numero di segnalazioni nel 2022 è pari a 146 (nel 2021 era 316). In aumento invece i casi seguiti da Meter al Centro di ascolto (194) e le richieste telefoniche al nostro Numero verde 800 455 270 (527).

Di contro, negli ultimi tre anni i media italiani hanno dedicato sempre più articoli al tema degli abusi sui minori: dal 2021 al 2023 le notizie sono raddoppiate, passando da una media di 220 articoli al giorno a una di 460 uscite. Dal grooming al revenge porn, dalla pedofilia al turismo sessuale: sono solo alcuni dei troppi fenomeni di abuso a cui i minori sono soggetti e su cui occorre tenere i “riflettori” sempre accesi per capire e agire. Un compito, questo, condiviso da istituzioni, mondo associativo e media di informazione. 

Volocom, azienda leader nel monitoraggio dell’informazione, in occasione della Giornata Nazionale contro la Pedofilia e la Pedopornografia ha analizzato in collaborazione con Telefono Azzurro quanto i media italiani affrontino i principali fenomeni di abuso sui minori che si verificano online e “dal vivo”. I risultati dell’analisi sono stati presentati a Palazzo Chigi nel corso dell’evento “Nessuno ne vuole parlare” alla presenza della Ministra per la famiglia, la natalità e le pari opportunità Eugenia Maria Roccella.

Negli ultimi tre anni i media italiani hanno dedicato sempre più articoli agli abusi sui minori: dal 2021 al 2023 le notizie sono infatti raddoppiate (+103%), passando da una media di 220 articoli al giorno a una di 460 uscite. Un segnale che, se da un lato evidenzia la preoccupante quantità di casi di cronaca legati a questi fenomeni, dall’altro testimonia la crescita delle attenzioni dei media dopo il calo del precedente triennio. Se si guarda agli abusi perpetrati offline, infatti, dal 2019 al 2021 si sono scritti in media 100 articoli in meno al giorno su questi temi (-40%). Complice la pandemia da Covid-19, sono contemporaneamente aumentate – assieme ai rischi – le notizie riguardanti gli abusi sui minori messi in atto online, cresciute del 50% dal 2020 al 2021. Il 2022 ha visto il ritorno dell’offline (+65%) e un correlato calo dell’online (-11%), a conferma di come il Covid-19 abbia progressivamente spostato queste condotte dal mondo “fisico” a quello del web e della tecnologia.

E infatti, guardando agli ultimi cinque anni – dal 2019 al 2023 – sono ancora gli abusi offline a essere maggiormente presenti nelle notizie italiane: 8 su 10 riguardano temi legati a pedofilia, sfruttamento sessuale, esibizionismo, abusi sessuali, adescamento, Teen Dating Violence e turismo sessuale. Il restante 20%, invece, tratta i rischi connessi all’avanzata del digitale quali pedopornografia, revenge porn, sexting, sextortion, grooming e Child Sexual Abuse Material. 
 
Sono famiglia (45%), scuola (23%) e social network (21%) i contesti a cui sono associati più spesso i temi degli abusi sui minori sui media italiani. Seguono più distaccati il mondo dello sport (5%), il gaming (4%), il mondo scout (1%) e le app di dating (1%). Una gerarchia che cambia vistosamente se si passa dalla vita reale a quella “digitale”: in quest’ultima nelle news italiane a prevalere sono i rischi legati ai social network. Anche il gaming, al quinto posto nei fenomeni offline, supera il contesto sportivo per prevalenza di articoli legati agli abusi a danno di bambini e ragazzi, seppur rimanendo ancora un ambiente poco “raccontato” da giornali e siti web.

“Quello degli abusi sui minori è un tema su cui non possiamo permetterci di abbassare la guardia e su cui deve sempre essere alta l’attenzione, affrontandolo e parlandone in tutte le sedi”, dichiara Andrea Franchini, Direttore Editoriale di Volocom. “Anche il mondo dell’informazione non deve essere da meno e la nostra analisi, seppure rilevi un andamento discontinuo dell’attenzione mediatica sui vari fenomeni di abuso che colpiscono i minori, sembra confermare una crescente sensibilità sull’argomento”.


 

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