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Professione creator. Da Calling Fans alle nuove piattaforme: come funziona

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Molti si interrogano sulla professione di creatore digitale. Sui social media i creator fanno intrattenimento e informazione, ma per monetizzare si spostano su altre piattaforme. Ecco quali opportunità offre la professione e quali difficoltà i creator devono superare, per monetizzare la propria popolarità sulle piattaforme digitali per una professione che non conosce crisi ma che crea polemica.

Il fenomeno dei creator digitali aumenta e le ragioni sono diverse, e non si può non ignorare una professione che continua a crescere; le motivazioni del loro successo sono diverse e non risiedono solo nel divertire e intrattenere il pubblico. Il mondo dei creatori digitali non è una strada in discesa verso la popolarità, ma un percorso complesso, faticoso e costellato di difficoltà e problematiche sempre in agguato. Il duro lavoro è l’altra faccia del magico mondo dei creator.

“Non si può più improvvisare”, commenta il CEO italiano di  Callingfans.com,  piattaforma americana in rapida ascesa con più di un milione di user ottenuti nel 2023- “se si sceglie il lavoro del creator come professione stabile, bisogna avere una serie di skill che spaziano dalla propria consapevolezza a rischiare alla voglia di studiare il personal brand e le competenze necessarie che servono per essere presenti su ogni social, dove ogni sociale media ha le sue specificità, un proprio  algoritmo e bisogna intercettarlo, rendendosi il più possibile visibili”. Essere attenti alle novità e curiosi, ma sempre professionali sono caratteristiche cruciali per affrontare questa professione, i guadagni certo ci sono, ma, come dicono in Calling Fans, quasi tutte le piattaforme presenti dove il cosiddetto creator monetizza hanno bisogno che lo stesso creator porti il proprio pubblico nelle piattaforme. "Stiamo lavorando per cambiare questo in modo che siano le piattaforme ad aiutare il creator ad avere abbonati e questo e` quello che vogliamo per differenziarci dalla concorrenza"; sintetizzano in Calling Fans.

“La caratteristica che unisce tutti i creator è la costanza”, continua Carla, Chief Marketing Officer di Calling Fans- “oggi il creator deve rinunciare a produrre un contenuto perfetto, preciso, ma fatto per puntare su contenuti continuativi, anche se meno perfetti e essere costante nel rispondere ai messaggi dei propri followers, che hanno sempre più bisogno di attenzione". Questa attenzione al proprio pubblico è un aspetto che in Calling Fans tengono a rimarcare varie volte. “Abbiamo assistito a una rapida ascesa di creator che svolgono una professione quasi da psicologi perché si occupano di ascoltare il proprio abbonato e non farlo sentire solo; in questo senso possiamo sicuramente dire che la parte di creazione dei contenuti è presente solo in piccola parte".

I professionisti del digitale stanno sperimentando la promessa di Internet di abilitare ogni utente della rete a diventare creator, in grado di trarre guadagni dalla creator economy. I creator divertono e intrattengono. E la loro presenza sui social si pone a cavallo fra l’intrattenimento digitale e l’attività degli influencer, capaci cioè di influenzare i consumatori su ciò che propongono o sui brand che pubblicizzano, sulla musica da ascoltare, in grado di intercettare le nuove tendenze social, di coinvolgere i propri follower con un engagement sempre più profondo, tanto che sono i follower ad andare a cercare i nuovi post degli influencer (o i nuovi video degli youtuber preferiti sui loro canali) quando non appaiono nella timeline della bacheca o nelle ricerche online. La passione è la prima molla per diventare creator sui social media. Ma è un lavoro? Questa sembra essere la domanda che tutti si pongono, compresi i media. "Se intendiamo come lavoro una professione dove vi è bisogno di impegno, costanza e skills, sicuramente quello del
creator digitale è a tutti gli effetti una professione" - rimarca il Ceo di Calling Fans. “Bisogna capire che il creator in pratica realizza lo stesso lavoro che facevano anni fa le persone della televisione o nei reality show; sono solo cambiate le modalità di fruizione dei contenuti. Detto questo, non tutti possono essere creator; non serve solo avere in mano un cellulare e trasmettere, devi anche essere bravo a interloquire con il pubblico e soprattutto gestire il proprio personal branding".

Ma quanto guadagnano gli influencer? Secondo le stime di DeRev e HopperHQ, nano o micro influencer (che oscillano fra i 5mila e i 50mila follower) possono guadagnare da 50 a 500 euro nelle piattaforme digitali. "Dipende da quanto ci sa fare la creator"; rispondono sempre da Calling Fans. "A volte abbiamo assistito a guadagni molto importanti  da creator che non hanno molti follower su instagram, ma ci sanno fare con le diverse funzionalità della piattaforma e soprattutto sono sempre online a fare dirette". Dal 2007, Google vende pubblicità su YouTube e ha condiviso con gli youtuber che hanno
superato un livello di popolarità e più di metà del suo fatturato proveniente dall’advertising online. Quando YouTube aumenta i ricavi, anche i video maker guadagnano di più. Altre Big Tech, fra cui spiccano Meta (il colosso di Facebook) e il colosso dello streaming Twitch, sono molto meno generose di YouTube nel retribuire i video maker con le entrate dell’advertising. Tiktok e Instagram stanno, inoltre, sperimentando da qualche giorno abbonamenti che i creator possono proporre ai propri utenti, poi vi sono le altre piattaforme diventate famose in questi ultimi due anni, come Twitch Calling Fans che,
invece, si basano sul fattore abbonamenti. L'utente paga mensilmente un abbonamento per poter vedere i contenuti e conversare con i propri creator favoriti o poter vedere le dirette dei cosiddetti gamers. Essere però presenti sulle piattaforme più forti del momento non comporta sistematicamente di
ricevere maggiori introiti. Infatti, TikTok ha creato un fondo per retribuire i creator, ma ha un enorme difetto: è a cifra fissa, e la condivisione del denaro avviene secondo una formula considerata complessa e farraginosa. Anche se TikTok guadagna di più, i creato della piattaforma non ricevono più denaro, anzi, più cresce la popolarità di nuovi TikToker, più la fetta dei ricavi si assottiglia, dal momento che la torta complessiva non si allarga.Anche questo sembra quasi il paradosso di una professione che sentiremo parlare in positivo e in negativo negli anni a venire.

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