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Trapianto di capelli in Italia o in Turchia? Come scegliere la migliore opzione

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Il trapianto di capelli è una pratica molto popolare per tutte le persone che soffrono di alopecia o calvizie. Le nuove tecniche operatorie, infatti, permettono di ottenere un risultato del tutto naturale senza lasciare cicatrici. Ma quali sono i principali metodi? E dove fare il trapianto?

La perdita di capelli per predisposizione genetica vede il trapianto come unica soluzione. In determinati soggetti, infatti, i bulbi piliferi diventano atrofici, quindi incapaci di far crescere nuovi capelli. Questa tecnica si è sviluppata e perfezionata nel corso dei decenni, in quanto il primo trapianto è stato fatto durante gli anni Cinquanta. Oggi è possibile sfruttare di tutte le tecniche che la tecnologia ci offre, essendo così sicuri di ottenere un ottimo risultato duraturo negli anni.

Le tecniche del trapianto di capelli: ecco le principali

Prima di parlare delle metodologie più comuni per eseguire un trapianto, è importante sapere che - anche nelle persone affette da severa calvizie - una piccola corona di bulbi continua a resistere all’atrofia. Da qui parte la procedura per l’autotrapianto. Non si può, infatti, fare affidamento a bulbi di un donatore né pensare a una soluzione in fibra sintetica.

La prima tecnica disponibile veniva chiamata FUT o “metodo a striscia”. Dalla nuca del paziente veniva infatti estratta una piccola striscia di cuoio capelluto che andava trasferita, come innesto, nella zona desiderata. I vantaggi di questa tecnica erano nell’aspetto naturale che il trapianto offriva. Tuttavia c’erano degli svantaggi: rimanevano cicatrici visibili e, soprattutto, si rischiava dolore, gonfiore e perdita di sensibilità.

Con la scoperta di nuove tecniche, oggi queste controindicazioni non ci sono più. Le cicatrici non sono più un problema, così come dolore e gonfiore. Oggi, infatti, i chirurghi specializzati utilizzano la tecnica FUE o Micro FUE, ovvero Follicular Unit Extraction. Strumenti molto piccoli riescono ad estrarre singole unità follicolari (dette UF), le quali possono contenere un numero variabile di bulbi, in genere non più di quattro. Queste verranno poi impiantate nella zona desiderata con una precisione millimetrica. Il medico, infatti, seguirà anche l’orientamento degli altri capelli, in modo da garantire un effetto totalmente naturale.

Cos’è la tecnica DHI?

Anche se la FUE è la modalità di trapianto più popolare, la tecnica DHI garantisce ottimi risultati. Anzi, si è affermata come la più efficace in assoluto, sia su uomini che su donne. La procedura è leggermente diversa, in quanto vengono estratti i follicoli sani e trapiantati nella maniera corretta.

Fra i vantaggi di questa metodologia bisogna menzionare la possibilità di prevedere la lunghezza dei capelli, evitare ricadute, ottenere un effetto sempre più naturale con il passato del tempo e, soprattutto, nessun tipo di cicatrice visibile. Infine, potrai ritornare da subito alla tua routine: non dovrai far altro che aspettare la prima ricrescita.

Come si svolge l’intervento: procedura passo dopo passo

Prima ancora di procedere con l’intervento bisogna consultare uno specialista in materia tricologica. Pur essendo un intervento non invasivo, è necessario ricevere l’approvazione di uno specialista a priori. Per questo ogni trapianto inizia con un analisi della cartella clinica del paziente e con la valutazione delle sue esigenze.

In seguito, finita la fase di preparazione, il paziente viene sottoposto ad anestesia locale. Il trattamento non è comunque in alcuna maniera doloroso. L’intervento dura solo poche ore e non presenta particolari controindicazioni o effetti collaterali.

Il risultato, in definitiva è composto da due fattori:

 

- Valutazione accurata della cartella clinica del paziente, con suggerimento di soluzioni su misura;

-  Bravura del medico chirurgico, che dovrà utilizzare strumenti all’avanguardia ed essere molto preciso.

In seguito c’è la fase post-operatoria che può o non può prevedere un check delle condizioni e una consulenza dello specialista.

Il prezzo del trapianto di capelli come viene stabilito?

Uno degli argomenti che più interessano i potenziali pazienti è ovviamente il costo totale del trattamento, che include diverse analisi preliminari, l’intervento e la consulenza. In Italia il prezzo varia da zona e zona ed è in genere calcolato sul numero di bulbi che si vanno a trapiantare. Naturalmente ci sono diversi servizi aggiuntivi, necessari a seconda delle circostanze, che potrebbero aggiungere altre voci di spesa al preventivo.

In linea di massima potrai aspettarti di spendere dai 3000 agli 8000 euro, a seconda della situazione e delle richieste. Naturalmente nessuna situazione è uguale a un’altra e soluzioni personalizzate potrebbero rendere più ampia la forbice di prezzo. A Milano una delle cliniche più conosciute e affidabili per il trapianto è sicuramente Capilclinic, che vanta diverse sedi in Europa e collaborazioni con i più importanti tricologi del momento.

Perché la Turchia è una meta così popolare per il trapianto?
Tra le alternative, molti scelgono di fare il trapianto dei capelli in Turchia, in particolare a Istanbul. La ragione di questo tipo di turismo sanitario risiede prevalentemente nei costi più bassi delle cliniche turche e della serie di “pacchetti” che propongono al cliente. Sono diversi i centri che offrono il volo da e per l’Italia, eventuali pernottamenti e un’assistenza in italiano. Tuttavia non tutti i pazienti sono disposti a essere operati all’estero, seppur a fronte di un prezzo inferiore. Ma, allora, come si dovrebbe scegliere il luogo dove fare un trapianto di capelli?

Prezzo, ma non solo: cosa guardare per il trapianto
Sono diverse le variabili che ti dovrebbero far propendere per una specifica clinica o per un determinato Paese. Le ragioni economiche occupano sicuramente un ruolo fondamentale: bisogna diffidare di prezzi eccessivamente bassi ma, allo stesso tempo, rifiutare se ci viene proposto un preventivo davvero esorbitante.

Trovato il giusto compromesso, bisogna valutare i singoli servizi. Analisi mediche e consulenze extra possono aumentare il costo, così come la scelta di una tecnica rispetto a un’altra. L’ideale sarebbe poter personalizzare il trattamento, scegliendo, ad esempio, quante UF trapiantare e se prevedere un periodo più lungo pre e post operatorio. Naturalmente, poi, bisogna prediligere i centri che investono in tecnologia. Anche se costano un po’ di più, le nuove tecniche non sono invasive, non causano dolore e non hanno controindicazioni.

Fare più trapianti: è possibile?

Magari, se non si ha molta dimestichezza con questa pratica, si potrebbe voler trapiantare solo una piccola zona, ovvero la più interessata dall’alopecia. Una volta visti i risultati, potresti anche valutare l’idea di fare un altro trapianto. In questo caso bisognerà aspettare sei mesi dal primo per poter procedere a un nuovo intervento. Così facendo i capelli cresceranno in maniera naturale nelle singole zone. In un anno, quindi, il risultato ottenuto sarà davvero incredibile.

Considera, poi, che i capelli trapiantati non cadranno più. Scegliendo i bulbi provenienti dalle aree più “resistenti” della testa, questi nuovi capelli saranno più resistenti all’azione del DHT, ovvero l’ormone responsabile dell’alopecia androgenetica. Naturalmente si seguiranno delle cure particolari a base di integratori alimentari e bisognerà fare maggiore attenzione al tipo di shampoo utilizzato.

 

Quando fare il trapianto: i diversi livelli di calvizie

Anche se si tratta di una decisione strettamente personale, valutabile caso per caso, esistono alcuni stadi di calvizie che ci possono far capire come si evolverà la situazione e in quanto tempo. Questi furono codificati negli anni Cinquanta e comprendono sette livelli maggiori e cinque intermedi. Considerato che si può sempre intervenire, scopri quali sono le circostanze per cui l’intervento è più necessario.

Primo stadio

In questa prima fase si può osservare un leggero aumento della stempiatura, ma senza conseguenze per le altre regioni dei capelli: in tal caso non c’è ancora caduta. Qui è prematuro pensare al trapianto.

Secondo stadio

Si inizia qui a intravedere una maggiore stempiatura, con un probabile peggioramento nel giro di cinque o dieci anni, tuttavia il problema estetico non si presenta nella sua gravità.

Terzo stadio

Qui la calvizie è già più conclamata perché l’attaccatura dei capelli assume una forma a V. In pochi anni, quindi, si potrebbe andare incontro a maggiore caduta. Qui potresti iniziare a considerare l’idea di un trapianto.

Quarto-sesto stadio

In tal caso la calvizie è sempre più evidente, fino a perdere capelli in molte zone della testa. La caduta, infine, si estende anche alle aree laterali e posteriori, ovvero le più “resistenti”.

Settimo stadio

Questo stadio è considerato come quello di calvizie totale: rimane solo una sottile porzione di capello, che è quella che verrà utilizzata in caso si volesse procedere a un trapianto. Naturalmente ogni fase di calvizie è buona per procedere al trapianto: sarà il medico chirurgo a indicare qual è la soluzione migliore a livello estetico e, naturalmente, anche finanziario.

Bisogna infatti ricordare, in conclusione, che per molte persone il trapianto di capelli rappresenta un’alternativa completa a una stempiatura sempre più evidente e ingestibile. A fronte di un prezzo tutto sommato contenuto e di controindicazioni minime, si potrà rigenerare in modo naturale il cuoio capelluto, garantendosi un risultato praticamente a vita. La paura di vedere i capelli sul pettine non sarà mai più un problema: bastano, d’altronde, solo poche ore del tuo tempo.

 

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