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Veronica Ursida: stop alla violenza sulle donne

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È rimasta uno dei volti più popolari e amati del trono Over di “Uomini e Donne”, Veronica Ursida. Che, in seguito a quella breve parentesi, ha continuato a stare in tv diventando sia opinionista sia inviata dell’ultima edizione di “Non è l’Arena” di Massimo Giletti, su La7. E circolano voci secondo cui la Ursida potrebbe essere fra i personaggi coinvolti nella prossima trasmissione del conduttore torinese, che segna il suo grande ritorno in Rai. 
Tuttavia Veronica Ursida in questi giorni, in cui è lievitata la rabbia popolare dopo il tragico caso di Giulia Cecchettin, e le varie proteste di piazza per dire no alla violenza sulle donne, ha subito una vera e propria aggressione a Roma, la sua città. La seconda, dopo quella a Milano della scorsa estate. Ne parliamo direttamente con lei.
Veronica, siamo nel periodo in cui il mondo intero sta gridando #stopallaviolenzasulledonne. Qual è la sua posizione in merito?
Purtroppo siamo in un’epoca in cui passiamo il tempo ad ascoltare in tv e a leggere sui giornali il crimine di turno commesso nei confronti di una donna. Il fatto di non potersi fidare dell’uomo che ti sta accanto, o di chi ti sta accanto in generale, è il male di oggi. Io sono terrorizzata, sono sincera. Vedo la situazione inasprirsi sempre di più. E oltre alle scarpette rosse e alle manifestazioni di piazza, che servono e sono utilissime, temo che poi venga lasciato tutto al caso. Lo dico all’indirizzo del Governo e della Politica che dovrebbero fare di più. Abbiamo una Presidente del Consiglio donna e al tempo stesso una donna a capo dell’Opposizione. Speriamo che almeno in questo caso si siedano allo stesso tavolo e facciano qualcosa.
La scorsa estate è stata aggredita alla stazione di Milano Centrale. Le era mai capitato prima?
Quest’estate sono stata aggredita all’interno della stazione di Milano Centrale. Erano anni che non mi capitava una cosa del genere. Avevo 20 anni la prima volta, mi trovavo in una discoteca. Ma niente di simile a quanto successo ad agosto. La cosa che mi ha fatto più impaurire e lo dico in senso anche umano, è che oltre alla violenza fisica capitata alle 2 del pomeriggio, nessuno dei presenti ha mosso un dito per aiutarmi. Ho provato veramente tanta tristezza. Questo forse mi ha fatto più male di tutto il resto.
Quanto può essere psicologicamente dannoso poi, vivere un’esperienza simile?
Certamente parecchia. Resta un trauma e il timore che possa riaccadere. E quando poi succede veramente come nel mio caso, allora si comincia a vivere con la paura quotidiana.
Anche a Roma di recente è stata assalita. E in quel caso, addirittura con la complicità di un’altra donna…
Sì non entro nel dettaglio, ma questo signore che mi è addirittura arrivato faccia a faccia solo perché, dovendo io parcheggiare l’auto e avendo la sua messa in modo da dover fare più fatica, gli avevo chiesto se poteva spostarsi… risposta? E’ sceso e mi ha dato una spallata. Oltre a scaraventarmi addosso una serie di epiteti irripetibili. E la sua compagna o amica che fosse, seduta all’interno della sua vettura, non ha fatto che incitarlo. Io mi chiedo davvero la solidarietà femminile dove sia finita. E’ già grave che un uomo alzi le mani, ma che dietro di lui una donna al posto di fermarlo gli dia corda è qualcosa di inaccettabile.
Crede che alla fine le donne sostengano la lotta alla violenza contro se stesse, ma poi non mostrino nessuna solidarietà femminile verso le altre?
Ma non esiste più la solidarietà femminile, ammesso che sia mai esistita al di là dello slogan. Io l’ho sempre offerta, ma ricevuta quasi mai. Dovrebbe essere la nostra forza in questo momento, invece no. Ed è davvero un disagio enorme, perché soprattutto in un momento come questo dove omicidi e stupri aumentano, dovremmo essere solidali fra noi. E’ una cosa estremante grave.
Lei è un personaggio pubblico, denunciare questi episodi pensa che possa essere di supporto ad altre donne?
Assolutamente sì, infatti entrambe le aggressioni le ho denunciate sui miei social. E devo dire che ho sentito davvero la vicinanza e il sostegno della gente. Quando si può parlare alla massa, attraverso la propria popolarità, è giusto farlo. Ed è anche uno stimolo perché altre donne possano denunciare le stesse delinquenze.
Si dice che lei tornerà in tv con Massimo Giletti. 
Si dice ma non si sa. E’ una notizia che apprendo da lei. Ma se così dovesse essere, io sono pronta

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