UNO SU MILLE CE LA FA: “NOI FIGLI DI NESSUNO, SENZA RACCOMANDAZIONI, CI DOBBIAMO AIUTARE A VICENDA”
Mattia Livio, operaio, è un ragazzo di 29 anni ed è orginario di un borgo di 4mila anime in provincia di Bergamo. Sin da ragazzo ha coltivato la passione di diventare un modello e i primi risultati sono ora arrivati. "Adesso però vi dico la mia perché chi coltiva la mia stessa passione non debba subire quello che ho subito io"...
Uno su mille ce la fa, ma quanto è dura la salita, cantava Gianni Morandi. Era il 1985 quando quel ritornello diventò, si direbbe oggi, virale. Mattia Livio, un ragazzo di 29 anni originario di Comun Nuovo (un borgo di 4mila anime in provincia di Bergamo), quella canzone forse non l’ha neanche mai ascoltata. Eppure, sia lui che nella vita fa l’operaio, e sia i tanti ragazzi che dalle grandi città e delle province del nostro Paese sperano un giorno di raggiungere il successo, quell’uno vorrebbero esserlo.
"Sin da piccolo -spiega- avevo voglia di emergere, di diventare qualcuno. E così mi sono impegnato per fare carriera. Ho studiato e studio tutt’ora recitazione cercando in tutti i modi di farmi notare dalle persone ‘che contano”’. La sua prima “grande” occasione c’è stata con il concorso di Mister Italia 2023 dove ha raggiunto la fase finale. “Non sono riuscito a vincere ma è stata una partecipazione importante che mi è servita per mettermi in mostra".
Artista poliedrico, con la passione della fotografia, Mattia ha partecipato a diversi shooting di moda e a un programma dal titolo Smart Tv andato in onda su Sky: "Ma la mia grande occasione è arrivata grazie a Gerry Scotti e al suo Show dei Record, la cui puntata è stata registrata di recente e sarà visibile su Canale 5 nelle prossime settimane. La strada da percorrere è ancora lunga e piena di ostacoli, soprattutto per chi, come me, non è figlio di papà o non ha alcuna raccomandazione. Mi sono costruito da solo e, per questo, mi sento di dover dare dei consigli a chi coltiva la stessa mia passione, provando a fargli risparmiare qualche passaggio a vuoto e, perché no, qualche dispiacere".
Un mondo complesso quello percorso da Mattia costellato da mille difficoltà: "La prima -spiega- è la solitudine. Spesso non sei compreso neanche dalle persone che ti sono attorno e pian piano le amicizie, anche quelle storiche, si inaridiscono perché non hanno la tua stessa ambizione nel voler cambiare vita e impegnarsi per raggiungere un obiettivo. Anzi, molto spesso, ti scoraggiano e ti trattano come un illuso che cerca di raggiungere un sogno troppo grande. Senti che non credono in te e allora hai due soluzioni: o mollare tutto o mollare loro. Senza parlare dei genitori che bollano il mondo della moda e dello spettacolo come un ambiente malsano e, quindi, non ti appoggiano".
E poi ci sono i tempi di lavoro spesso inconciliabili: "Di aria non si vive -sottolinea Mattia- e per vivere ho dovuto conciliare la mia passione con un'attività che producesse reddito. Non è stato e non è tuttora facile gestirsi con gli appuntamenti fissati con agenzie di moda, shooting fotografici, i vari casting e l'allenamento in palestra quotidiano, mantenendo, nello stesso tempo, la costanza e l’impegno anche di fronte ai no e alle porte chiuse. Ma invito tutti a non demordere mai perché non si può vivere di rimpianti e bisogna sempre fare di tutto per inseguire i propri sogni. Il mio è quello di diventare un modello professionista, partecipare alla realizzazione di un film e di vedere pubblicato un mio scatto sulla rivista Vogue".
Ma cosa fare per aiutarsi? "Innanzitutto -chiosa Mattia- occorre curare al meglio i propri social che sono il primo biglietto di presentazione per mostrarsi ai fotografi e alle agenzie di moda. È necessario che il profilo sia ricco di foto professionali e in target per il mondo dello spettacolo e della moda. Bisogna poi riconoscere le agenzie giuste, quelle serie non fanno di tutto per offrire corsi di portamento o recitazione a cifre esorbitanti e non insistono nel voler rifilarti un book fotografico sempre a caro prezzo, quando magari si hanno già foto professionali fatte in precedenza. Inoltre, quelle più indicate le noti anche dalla qualità dei servizi offerti e dalla professionalità dei fotografi. Molte di loro scattano in ambienti non adeguati e rivolgendosi a fotografi alle prime armi. Uno studio fotografico è un fotografo professionista sono due condizioni imprescindibili per realizzare un book fotografico all'altezza. Io credo che per noi che siamo ‘figli di nessuno’, aiutarci sia fondamentale. Non solo dovremmo supportarci a vicenda ma dovremmo anche darci tutte quelle ‘dritte’ utili per diventare sempre più bravi e per farci conoscere da chi ha il potere di cambiarci la vita”.
Sì, è proprio così, Uno su mille ce la fa ma quanto è dura la salita...