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Italia-Albania, nuovo modello di cooperazione: il convegno il 15 marzo a Roma

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Nei primi due mesi del 2024, sulla rotta del Mediterraneo centrale, quella utilizzata dai migranti diretti in Italia dalle coste del Nord Africa, sono stati registrati circa 2mila attraversamenti irregolari: il 70% in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. I dati diffusi da Frontex questo mercoledì confermano quindi la tendenza registrata negli ultimi mesi dal Viminale: una costante diminuzione degli arrivi in Italia a partire dal mese di ottobre 2023. Qualche settimana fa anche la commissaria agli Affari Interni Ylva Johansson aveva parlato di una riduzione di circa il 90% delle partenze dalla Tunisia per effetto del memorandum firmato con l’Ue. Una partnership che coinvolge diversi ambiti, tra cui il contrasto all’immigrazione irregolare, e che evidentemente sta dando i suoi frutti. L’accordo con il Paese guidato da Kais Saied, fortemente voluto da Giorgia Meloni, era stato aspramente criticato dalla sinistra in Italia e in Europa.

È successo lo stesso con il Protocollo Italia Albania, per il quale il Pd era arrivato persino ad annunciare di voler protocollare una richiesta di espulsione del premier albanese Edi Rama dal Partito Socialista europeo. Eppure il cambio di paradigma introdotto dal governo italiano, per cui l’immigrazione irregolare va affrontata innanzitutto nella sua dimensione esterna, attraverso intese con i Paesi terzi e un nuovo modello di cooperazione con l’Africa, è sempre più accettato in Europa. Tanto che domenica Giorgia Meloni sarà in Egitto con Ursula Von Der Leyen, il premier greco Mitsotakis e quello belga De Croo per stabilire una partnership strategica con il Paese nordafricano. Secondo le voci che circolano la questione migratoria sarà ancora una volta parte dello schema.

“Le partnership con i Paesi di provenienza e di transito, il Piano Mattei per l’Africa, il giro di vite sui trafficanti e gli accordi come quello fra Italia e Albania per il controllo dei flussi sono la strada giusta per riportare il fenomeno migratorio nelle maglie della legalità”, spiega Sara Kelany, deputato di Fratelli d’Italia e responsabile del Dipartimento Immigrazione del partito, tra gli organizzatori del convegno promosso dai gruppi parlamentari di FdI, in collaborazione con l’Ufficio Studi, proprio per approfondire i dettagli dell’accordo Italia-Albania. Parteciperanno all’iniziativa il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, l’ambasciatore italiano a Tirana, Fabrizio Bucci, il costituzionalista Mario Esposito, l’eurodeputato Nicola Procaccini e il vicedirettore di Libero, Fausto Carioti. “L’approccio italiano sul contrasto alla migrazione irregolare e il traffico di esseri umani – conclude – oggi in Europa fa scuola e porta a risultati tangibili”.

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