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Pierpaolo e Andrea Caputo scalano ogni vetta, la storia

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Quella dei Fratelli Caputo è una storia che inizia da lontano, scandita da tanti sacrifici e professionalità. La loro grande passione sono i capelli, unitamente alla bellezza. Pierpaolo e Andrea Caputo sono diventati ormai due parrucchieri leader, che hanno coronato un sogno imprenditoriale. “Siamo nati nel 2004 grazie all’aiuto dei nostri genitori – eravamo giovanissimi e loro hanno creduto in noi investendo tutto quello che avevano, tutti i loro risparmi”, raccontano i fratelli Pierpaolo e Andrea Caputo.

Operazione rewind. “Nella nostra adolescenza facevamo i capelli in garage ai nostri amici, tutto per guadagnare qualcosa”, dicono ancora. Il loro successo parte dal basso con tantissimi sacrifici, pochi soldi investiti all'inizio e tanta voglia di emergere. “Il nostro brand Bellezza studio nasce con 3 persone in negozio, avevo 17 anni. Non potevo nemmeno entrare in società perché ero minorenne. Ed ecco il primo negozio. Gli affitti erano altissimi: era in una galleria, senza luce del sole. Ma potevamo permetterci tutto questo”, svelano. Vengono premiati dalla clientela, che si affida a loro. Cresce il numero di dipendenti e ad un certo punto i due fratelli decidono di aprire la loro attività anche di lunedì (contrariamente a tanti altri parrucchieri): cosa del tutto inusuale. "Arriva la svolta, la clientela aumenta ancora di più”, dicono i due fratelli. A Rovereto si parla molto di questa nuova iniziativa. Nasce anche la seconda sede, a Trento. “Tutto senza esagerazione”, sottolineano. “Senza fare il passo più lungo della gamba”.

Nuove sfide. Destinazione Milano. Lì Pierpaolo punta ad una nuova avventura. “Nessun appoggio, nessun aiuto. Insomma, inizio d’accapo con la stessa modalità e la stessa grandezza”, dice nel corso della chiacchierata. Nuovi investimenti per aprire un negozio di 200 mq tra Bocconi e Porta Romana. Pensavo e realizzato in grande. “A giugno 2022 arriva l’apertura a Milano, che diventa uno dei punti di interesse nel mondo del jetset”, concludono i due fratelli Caputo.

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