Sullo sterrato dell'Eroica con la Moto Morini X-Cape 650
Intanto cos’è L’Eroica. Se non lo sai, ora lo sai. E’ un circuito permanente, che disegna una specie di otto, ma con tre cerchi. Sì, quindi non è un otto. Lo puoi prendere dall’alto, da Gaiole in Chianti, dove c’è un gallo di bronzo a simboleggiare il punto di partenza; oppure da Sud, cioè da Montalcino. Quello che abbiamo fatto noi, percorrendo a ritroso il circuito.
Sono 207 km, da fare in un paio di tappe, se sei in moto, perché passi attraverso il Chianti, Siena, la Val d’Orcia, sì insomma il panorama è spettacolare e le cose da vedere non te le sto qua a raccontare, già sai. E’ fattibile anche fare l’intero circuito in una giornata e così abbiamo fatto, dalle 8 alle 17, con due stop intermedi ad Asciano e Bibbiano e una pausa pranzo a Gaiole.
In bici è un bel “bucio”, dislivelli fino a 3800 metri ed è una roba seria, cioè non si improvvisa. Poi c’è chi preferisce le due ruote motorizzate e si fa trainare dai cavalli. Moto ce ne sono. Perché la strada è divertente e non bisogna essere dei “pro” per affrontare il tracciato. Percorso misto, pezzi asfaltati e strade sterrate. Si passa in mezzo ai vigneti, alle colline, agli agriturismi, ma occhio alle macchine che passano in senso contrario e agli animali.
Ovviamente noi ci siamo andati per lo sterro. E io ho avuto in prova una Moto Morini. La X-Cape. Cilindrata 649 cc, potenza 60 cv, impianto frenante Brembo, Marzocchi anteriore da 50 regolabile, come il mono posteriore. La “ragazza” ha fatto il suo sia sull’asfalto, che nell’off road. Non è ignorante, è equilibrata, ottima come prima moto, e si fa guidare in tutte le situazioni. Anche in velocità, il piccolo cupolino regolabile ha delle doti insospettabili. Per lo sterrato la X-Cape ha anche una mappa dedicata, ma le differenze sono impercettibili. Tranne la possibilità, in off road, di disattivare l’abs. Comunque la Morini non ha picchi di cattiveria ai bassi regimi, è molto intuitiva, quindi anche sulle strade bianche dà sempre una sensazione di controllo. E siamo tornati a casa impolverati sì, ma tutti interi.