Il diritto dei nonni a mantenere rapporti con i nipoti: la Cassazione dà tutte le risposte

giovedì 20 marzo 2025
Il diritto dei nonni a mantenere rapporti con i nipoti: la Cassazione dà tutte le risposte
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La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 6658 del 13 marzo 2025, ha fornito un’importante chiarificazione sul diritto dei nonni a mantenere rapporti con i nipoti minorenni, sottolineando che tale diritto non è incondizionato, ma deve rispondere al superiore interesse del minore. La Suprema Corte ha precisato che il giudice non deve limitarsi a verificare l’assenza di un danno per il bambino derivante da questa relazione, ma ha il compito di accertare se essa porti un concreto beneficio, sia sul piano affettivo che educativo. Questo significa che il rapporto tra nonni e nipoti deve risultare positivo e gratificante per il minore, evitando qualsiasi imposizione che possa nuocere al suo equilibrio psicologico o relazionale. In particolare, come spiegano gli avvocati Celeste Collovati e Massimo Leonardi di Dirittissimo, la Cassazione ha evidenziato che, se il nipote ha compiuto i dodici anni o è comunque in grado di esprimere un’opinione consapevole, la sua volontà contraria non può essere ignorata. In questi casi, il giudice deve trovare soluzioni flessibili, che rispettino la spontaneità del legame e ne favoriscano una naturale evoluzione.

Il caso concreto esaminato dalla Corte riguardava un bambino nato nel 2017, i cui genitori si erano separati. Dopo la separazione, la madre si era trasferita in un’altra città, lontano dal padre e dai nonni paterni. Questi ultimi avevano richiesto un diritto di visita autonomo, che il Tribunale per i Minorenni di Genova aveva inizialmente accolto, stabilendo una regolamentazione dettagliata degli incontri. Tuttavia, la Corte d’Appello, su richiesta della madre, aveva ridotto tali occasioni ai soli momenti in cui il minore era già con il padre. La Cassazione ha annullato questa decisione, rilevando che la Corte d’Appello non aveva adeguatamente considerato le specificità del caso, come la distanza geografica tra le parti e il clima di conflittualità familiare. La Suprema Corte ha quindi disposto che il giudice del rinvio rivaluti le modalità degli incontri, esplorando opzioni alternative, come il coinvolgimento dei Servizi Sociali per facilitare i contatti o l’uso di strumenti di comunicazione elettronica, senza necessariamente legare gli incontri alla presenza del padre.

Questa pronuncia si inserisce in una linea giurisprudenziale consolidata, che pone al centro il benessere del minore. Il diritto degli ascendenti, previsto dall’art. 317-bis del Codice Civile, non è assoluto, ma deve tradursi in un valore aggiunto per il bambino, arricchendone la sfera affettiva ed educativa. La Cassazione ha ribadito l’importanza di una regolamentazione equilibrata, soprattutto in situazioni di forte tensione familiare, dove i rapporti tra i membri possono risultare complessi da gestire autonomamente. Strumenti come il supporto sociale o i contatti a distanza emergono come soluzioni utili per garantire il diritto alla relazione senza compromettere la serenità del minore. In definitiva, l’ordinanza n. 6658/2025 rappresenta un punto di riferimento per i giudici, ricordando che la frequentazione con i nonni non è un obbligo automatico, ma una possibilità subordinata al beneficio reale per il bambino e al rispetto della sua volontà, in un’ottica di tutela del suo sviluppo psicofisico.