Col fotovoltaico verso l’autonomia energetica di Fs

di Luigi Meranomartedì 27 maggio 2025
Col fotovoltaico verso l’autonomia energetica di Fs
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Dai pannelli solari ai parchi fotovoltaici, il Gruppo FS accelera verso l’autonomia energetica. Una strategia che ha preso slancio con la presentazione, lo scorso dicembre, del nuovo Piano Strategico 2025-2029, in cui la produzione da fonti rinnovabili rappresenta uno degli assi portanti. Il programma prevede la realizzazione di nuovi impianti su aree dismesse o non più funzionali all’esercizio ferroviario, oltre che su terreni esterni al perimetro dell’azienda. L’obiettivo del Gruppo guidato dall’amministratore delegato Stefano Antonio Donnarumma è chiaro: ridurre la dipendenza energetica, tagliare le emissioni e rafforzare il ruolo di FS nella transizione ecologica del Paese. Con un fabbisogno pari a circa il 2% della domanda nazionale, FS è il primo consumatore di energia elettrica in Italia. Per questo la svolta green non è solo ambientale, ma anche industriale, economica e geopolitica. Il piano quinquennale prevede l’installazione, entro il 2029, di impianti fotovoltaici per oltre 1 Gigawatt di potenza. Un’infrastruttura distribuita su tetti di officine, magazzini, aree ferroviarie inutilizzate e spazi gestiti da Anas, società del Gruppo FS che sovrintende a oltre 32mila chilometri di strade e autostrade. Si tratta del più ambizioso programma di installazione di impianti solari mai varato da un soggetto industriale italiano, e rappresenta un modello replicabile anche in altri settori.

I primi risultati sono già visibili. In Calabria è operativo un parco fotovoltaico da 771 chilowatt. A breve seguiranno nuovi impianti nelle province di Latina e Lecce, in Campania e a Catania. A Foligno, nell’Officina Manutenzione Ciclica Locomotive di Trenitalia, l’impianto solare è già in funzione. Ulteriori installazioni sono attive a Milano Martesana, Voghera e Foggia, mentre altri cantieri sono in partenza ad Arezzo, San Benedetto del Tronto, Napoli e San Donà di Piave. La mappatura delle superfici disponibili e adatte alla produzione solare è già stata completata e verrà ampliata a tutte le società operative del Gruppo. Agli spazi già nella disponibilità del Gruppo FS verranno aggiunte aree identificate col supporto di partner operanti nel settore energetico, identificati su tutto il territorio nazionale e finanziati col supporto di investitori terzi. Saranno realizzati anche impianti di accumulo necessari a garantire un adeguato bilanciamento e dispacciamento dell’energia prodotta. “Un’energia per FS, non solo di FS”, così come è stato definito dall’AD Donnarumma durante la presentazione del Piano Strategico 2025-2029 lo scorso dicembre. Accanto alla produzione interna, FS ha pubblicato a maggio un bando di gara da 204,2 milioni di euro per l’approvvigionamento di energia rinnovabile da fornitori esterni, con contratti di lungo termine. La procedura prevede l’acquisizione di fino a 275 gigawattora all’anno, con la prima fornitura prevista entro la fine del 2025. I lotti sono suddivisi tra fonti fotovoltaiche, eoliche e baseload. Nel dettaglio, il lotto fotovoltaico ha un valore stimato di 36,4 milioni di euro, quelli eolici arrivano a oltre 100 milioni complessivi, mentre i due lotti baseload valgono circa 67 milioni. Il bando, pubblicato in modo trasparente e aperto al mercato, rappresenta anche un segnale di stabilità per i produttori di energia rinnovabile italiani, che possono contare su un acquirente industriale affidabile e con una visione di lungo periodo. La sostenibilità passa anche dai mezzi. Il piano di rinnovo della flotta del trasporto regionale prevede nuovi treni ibridi, finanziati con green bond. Si tratta di convogli a tripla alimentazione- diesel, elettrica e batteria- capaci di ridurre i consumi del 30% rispetto ai modelli precedenti e di dimezzare l’uso di carburanti fossili. I nuovi treni possono viaggiare su linee non elettrificate e sfruttare l’energia accumulata per percorrere il primo e l’ultimo miglio senza emissioni.

Parallelamente, Busitalia, la società del Gruppo FS attiva nel trasporto pubblico locale, ha avviato l’acquisto di 380 nuovi autobus a basso impatto ambientale. L’obiettivo è garantire un servizio sempre più capillare, accessibile e sostenibile anche nei contesti urbani e nei centri minori. E sul fronte infrastrutturale, un contributo significativo arriva anche dalla sottostazione elettrica di Forlì, dotata di un sistema di accumulo che consente di recuperare l’energia generata in frenata e reiniettarla in rete. Un’applicazione concreta dell’economia circolare anche nel settore ferroviario. L’integrazione tra ferro e gomma si completa con lo sviluppo della mobilità elettrica su strada. Sono in fase di attivazione colonnine di ricarica per veicoli elettrici in aree di sosta prossime alle stazioni ferroviarie. Le regioni coinvolte nella prima fase del progetto sono Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Toscana e Umbria, con 106 punti a Bassa Tensione e 78 a Media Tensione previsti nei prossimi mesi. Si tratta di un’infrastruttura pensata non solo per i clienti FS, ma anche per le comunità locali, in una logica di servizio pubblico e apertura al territorio. La strategia ambientale di FS non si limita all’energia.

L’impegno per la sostenibilità si traduce in una serie di azioni trasversali che interessano infrastrutture, mezzi e gestione delle risorse. Dall’efficientamento dell’illuminazione in stazioni, officine, parcheggi e sottopassi alla razionalizzazione dei sistemi di riscaldamento, dalla riduzione dei consumi idrici all’uso di materiali green e biocarburanti, ogni intervento concorre all’obiettivo “Net Zero” al 2040. Secondo i dati contenuti nella più recente rendicontazione di sostenibilità, nel 2024 il Gruppo FS ha registrato emissioni dirette e indirette pari a circa 2,5 milioni di tonnellate di anidride carbonica equivalente, in calo dell’1,5% rispetto al 2019, anno base certificato dall’iniziativa internazionale SBTi. Anche sul fronte idrico i risultati sono significativi: il consumo complessivo si è attestato a 17 milioni di metri cubi, con una riduzione del 16% dei prelievi rispetto al 2019. Quanto alla gestione dei rifiuti, il 97% di quelli speciali prodotti è stato avviato a recupero. La transizione energetica del Gruppo FS è inquadrata all’interno di obiettivi chiari e misurabili. L’obiettivo finale è diventare un’azienda net zero entro il 2040. Ma il percorso è scandito da traguardi intermedi: entro il 2030 dovranno essere ridotte del 50% le emissioni dirette e indirette e del 30% quelle lungo la catena del valore, che comprendono fornitori, clienti e partner esterni.Tutto si tiene: la produzione di energia, il suo utilizzo efficiente, la mobilità sostenibile, l’integrazione con il territorio. La sfida energetica non è più rimandabile e Ferrovie dello Stato intende affrontarla con un approccio industriale, integrato e concreto.