“ Duse”, era un film molto atteso sia dalla critica che dal pubblico e gli appplausi indirizzati al regista e ai protagonisti ne hanno definitivamente decretato il successo. A dirigerlo è stato Pietro Marcello, nel ruolo della Duse c'è Valeria Bruni Tedeschi, che continua a vincere con ogni personaggio che interpreta. La sua Duse è leggera, riservata, leggiadra, quasi innocente. Lei, la Diva tra le Dive, detta la Divina per la sua capacità di diventare l'essenza del teatro. Sul grande schermo la reinvenzione scenica del passato e dei suoi protagonisti (Mussolini e D'Annunzio), riflette come in uno specchio, momento importanti, tra cui il viaggio della salma del milite ignoto che attraversa l'Italia dalle Alpi al Vittoriale, in un'Italia ancora ferita dal fragore della prima Guerra Mondiale. La Duse aveva rinunciato alle scene, ma il rovescio finanziario che hanno avuto molti italiani, l'ha riportata a teatro nel 1921 con uno dei suoi più grandi successi: “La donna del mare”, di Henri Ibsen, e nostante la sua salute malferma, riescì a dare forza e vitalità al suo personaggio.”Sono sempre stato affascinato da Eleonora Duse, un donna ottocentesca di cui avevo letto e studiato, racconta il regista- “è quello che mi interessava era lo spirito della Duse, perchè per lei niente era vero, e tutto era permesso. Ho scelto come interprete Valeria Bruni Tedeschi, mi sembrava perfetta.
Anche lei, Divina. Il materiale per fare un film era poco, eppure la Tedeschi è entrata in punta di piedi in questo personaggio, a cui rende giustizia con l'amore e quei sentimenti puri che è in grado di regalare al pubblico: “Quando era giovanissima e studiavo cinema, avevo un 'insegnante che ci parlava sempre della Duse. Se l'avessi conosciuta, sono certa che le sarei diventata amica, forse ci saremmo anche volute bene. Lei scriveva le lettere a suo figlia Enrichetta, e questo mi ha molto ispirata.” Nel film c'è anche il riferimento alla sua rispettosa amicizia con Mussolini: “Pensava di poter ottenere un teatro da Mussolini, ma aveva sbagliato, risponde Valeria-”tutti possiamo sbagliare, erano anche tempi diversi.” Alla domanda: perchè si sente tanto legata alla Duse? l'attrice sottolinea: “Per tante ragioni. Era malata, aveva la tubercolosi, ma nonostante ciò cercava di lavorare. Anche per me l'ossigeno è il lavoro, e non mi sento una Star esattamente come lei. La sua umanità mi ha toccato il cuore, mi ha commossa. Lei piangeva spesso, lo faccio anch'io, e amo l'imprevisto proprio come lei. Il regista prima di chiudere questo appuntamento ricorda: “il potere è sempre stato attento all'arte perchè cura l'anima. Ed Eleonora Duse è stata una grande Donna al di sopra di tutte le vicessitudini che c'erano in Italia”.