In un’epoca in cui l’innovazione tecnologica ridisegna il futuro della società, nasce l’urgenza di avvicinare le nuove generazioni — tutte, senza distinzioni — alle competenze STEM, coltivando curiosità, consapevolezza e capacità critica. Preparare bambine e bambini a comprendere e interpretare un mondo in rapido mutamento significa offrire loro gli strumenti per partecipare da protagonisti alle trasformazioni scientifiche e tecnologiche che influenzeranno la vita delle comunità e del Pianeta. È una sfida educativa che passa anche attraverso l’inclusione, perché solo ampliando l’accesso alle opportunità formative si può costruire un futuro davvero equo e sostenibile. È in questo contesto che ha preso forma Ad Astra – Costellazione Leonardo, un viaggio che unisce divulgazione, esperienza immersiva, sostenibilità e impegno sociale per rendere la scienza un luogo accessibile, accogliente e capace di ispirare.
Con circa 800 giovani partecipanti, 11 tappe, 15 associazioni territoriali coinvolte e un filo conduttore che unisce spazio, tecnologia, sostenibilità e inclusione, si è concluso Ad Astra – Costellazione Leonardo. Il progetto promosso da Leonardo – player globale delle sicurezza- incluso nel Piano di Sostenibilità del Gruppo e ideato da Il Cielo Itinerante APS che tra il 2024 e il 2025 ha trasformato alcuni dei siti più innovativi dell’Azienda in vere e proprie “costellazioni educative”. Pensato per avvicinare bambine e bambini tra i 9 e i 12 anni alle discipline STEM e alla sostenibilità, il viaggio ha attraversato sei regioni italiane — Lombardia, Piemonte, Campania, Abruzzo, Puglia e Toscana — aprendo le porte di stabilimenti hi-tech solitamente riservati agli addetti ai lavori. Luoghi che, per un giorno, sono diventati spazi di apprendimento informale e di scoperta condivisa.
L’iniziativa è nata con l’obiettivo di ampliare le opportunità formative, offrendo esperienze di qualità anche a giovani provenienti da associazioni locali attive sui temi del cambiamento sociale e, al tempo stesso, di consolidare il legame di Leonardo con i territori di riferimento. Ogni tappa ha visto partecipare circa 80 giovanissimi, metà tra figli e nipoti di dipendenti Leonardo e metà provenienti dalle associazioni locali. Grande attenzione è stata dedicata, inoltre, alla partecipazione delle bambine, per incoraggiarne l’interesse verso percorsi storicamente percepiti come “maschili” e per mostrare, attraverso role model e testimonianze dirette, che le STEM sono un territorio aperto e ricco di possibilità per tutti. In ambito sostenibilità, infine, il progetto ha mostrato come le tecnologie possano avere un impatto positivo sull’ambiente, aiutando i più giovani a leggere gli Obiettivi di sviluppo sostenibile come una sfida concreta e alla loro portata.
Le attività proposte hanno spaziato da esperienze immersive a osservazioni astronomiche, passando per workshop dedicati alla sostenibilità e alle tecnologie spaziali. Tra i laboratori più apprezzati: “Sostenibilità è dare spazio al futuro”, “Segnali nello Spazio”, “Costruisci la tua missione spaziale”, “AstroKids: Astronauti per un giorno”, “Earth in a Bubble” e “Il cielo in una stanza”. Molto atteso, come sempre, il momento dell’osservazione del cielo stellato. Fondamentale il contributo delle persone di Leonardo: circa 200 tra professionisti e role model che hanno affiancato i giovani, condividendo esperienze lavorative e percorsi personali; oltre 350 hanno accompagnato i propri figli e nipoti, per un totale di circa 1.470 partecipanti complessivi.
Tra gli stabilimenti che hanno aperto le proprie porte figurano alcuni tra i siti tecnologici più avanzati di Leonardo, trasformati per l’occasione in veri e propri laboratori di scoperta. Al Fusaro, in Campania, i giovani visitatori hanno potuto ammirare da vicino le linee di produzione dedicate ai sistemi radar di nuova generazione, osservando come elettronica di precisione e microtecnologie prendano forma in ambienti altamente specializzati, oltre al Museo del Radar, mentre a Nola, hanno visitato le diverse aree dello stabilimento di aerostrutture, come la meccanica, con i suoi centri a controllo numerico, la grande lamiera con le lavorazioni sugli skin, e l’area montaggio della Sezione 14° dell’Airbus A321. Protagoniste le aerostrutture anche nel sito di Foggia, dove il tour ha portato i piccoli ospiti nel cuore dello stabilimento, osservando da vicino i principali processi produttivi delle parti di aereo, dall’uso della fibra di carbonio, alle lavorazioni di controllo e rifilatura, per poi passare alle fasi di montaggio, fino agli stabilizzatori pronti per la consegna. A Torino, poi, tra il sito di Caselle e quello di Corso Francia, in un viaggio tra passato e futuro, i partecipanti hanno scoperto velivoli storici e strumenti del mestiere custoditi negli archivi del Museo dell’Industria Aeronautica, grazie al racconto dei “Seniores” Leonardo, e visitato gli avveniristici PC2Lab (Product Capability and Concept Laboratory) e il Virtual Lab, dove, attraverso tecnologie di simulazione immersiva e realtà virtuale, si progettano e testano i velivoli del domani.
Grande stupore ha suscitato anche il sito di Campi Bisenzio, alle porte di Firenze, cuore della cosiddetta “Optical Valley”: qui i partecipanti hanno scoperto strumenti elettro-ottici, sensori, telescopi e componenti destinati alle missioni spaziali, entrando per la prima volta in contatto con ciò che permette ai satelliti di “vedere” la Terra e l’Universo. Allo stesso modo a Nerviano i giovani protagonisti sono stati guidati da esperti ed esperte Leonardo alla scoperta di radar, pannelli solari impiegati nello spazio, schede elettroniche e dispositivi di telecomunicazione. Non meno coinvolgenti sono state le tappe di Vergiate e Brindisi, dove i giovanissimi si sono immersi nel mondo degli elicotteri, osservando le linee di produzione.
Sale di controllo e big data sono stati al centro della visita a Chieti, sede del “Security Operation Center” dove ogni giorno vengono affrontate e contrastate le minacce cibernetiche, come anche al Fucino, dove i giovani, guidati dal team del Centro spaziale, hanno scoperto come si gestiscono i satelliti, le fasi di lancio e le attività operative.
Ogni tappa ha rappresentato una finestra aperta sull’innovazione: luoghi normalmente riservati agli addetti ai lavori sono diventati spazi di apprendimento dove osservare il lavoro di ingegneri, tecnici, e ricercatori. Per molti bambini e, in particolare, per molte bambine, è stata la prima occasione per scoprire come tecnologia, scienza e sostenibilità si intrecciano nella vita reale. Un viaggio che ha trasformato la curiosità in esperienza concreta mostrando come dietro ogni prodotto ad alta tecnologia c’è un universo di competenze, passione e possibilità future.




