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Ddl Zan, Giulia Bongiorno: "Paradossale, chi vuole difendere l'uguaglianza pone limiti alle nostre libertà"

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"Sta facendo un ottimo lavoro, non ha bisogno di consigli". Un elogio quello indirizzato a Marta Cartabia arrivato direttamente da Giulia Bongiorno. L'avvocato, nonché senatrice della Lega, non ha potuto fare a meno di spendere belle parole per il ministro della Giustizia: "Trovare una sintesi è complicato, perché sul tema giustizia si agitano sensibilità molto diverse: per esempio, c'è chi pensa che il garantismo sia un esercizio di vuota retorica, dimenticando che è un principio inserito nella nostra Costituzione".

Soddisfazione da parte del Carroccio sulla riforma del processo penale: "Sono molto soddisfatta della proposta del Ministro di superare il testo Bonafede sulla prescrizione, che è stato oggetto di un duro confronto tra la Lega e i Cinque Stelle quando eravamo al governo". Non mancano comunque piccole divergenze su appello e Cassazione. Per la Bongiorno si tratta di una fase particolarmente delicata, dove la magistratura è in crisi, "frutto delle distorsioni di un correntismo esasperato". Da qui l'appello rivolto dalle colonne de La Stampa affinché "non possiamo limitare i controlli sulle sentenze".

 

 

Una richiesta non per forza legata alla sfiducia nei giudici, ma "essere innocenti - spiega la leghista a chi si presenta da lei - potrebbe non bastare per essere assolti. Sui piatti della bilancia, simbolo della giustizia, temo che a volte potrebbero non esserci solo le prove. È grave, ma è così". L'esempio è dietro l'angolo e conferma quanto denunciato dall'ex membro del Consiglio superiore della magistratura, Luca Palamara: "Se ci si imbatte in un giudice ambizioso e il pm di quel processo appartiene a una corrente che potrebbe incidere su una promozione, è lecito avere dei dubbi sulla sua imparzialità? Le impugnazioni sono forme di controllo degli errori dei giudici precedenti e a questa garanzia non si può rinunciare". È proprio questo l'obiettivo dei referendum proposti in tandem con i Radicali: l'indipendenza della magistratura. 

 

 

Non meno schiette le posizioni sul disegno di legge Zan. La proposta tutta piddina contro l'omotransfobia ha trovato un forte avversario, oltre che nel centrodestra, anche nel Vaticano. Eppure non c'è da stupirsi, visti i pericoli giuridici che si verrebbero a creare. Quali? Presto detto: "Si usano definizioni normative che paiono contrastare con la difesa del pluralismo. Si deve tener conto della libertà di religione, di insegnamento e di espressione. È paradossale che una legge volta a tutelare l'uguaglianza si presenti come un limite alla libertà altrui. Nessuno vuole affossare il ddl Zan, ma servono alcune correzioni per raggiungere una condivisione tra tutte le forze politiche su un tema delicato".

 

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