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Papeete, dopo la festa della Lega colpito dai magistrati per niente: l'Iva? Già versata

Salvatore Dama
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Colpisce la tempistica dei sequestri. E il numero dei soggetti coinvolti. Quasi che - ma questo lo dicono a microfoni spenti - per colpire Matteo Salvini e la Lega, si sia voluto mettere in ginocchio tutti (o quasi) i locali da Ravenna a Riccione. In riviera romagnola il giorno dopo lo tsunami giudiziario si fa il bilancio della situazione. Il decreto di sequestro emesso dal Gip di Ravenna, su richiesta della procura, ha coinvolto 35 imprenditori attivi nel mondo della notte, della balneazione, della ristorazione, della ricettività. Tutti settori già piegati dalla crisi economica legata all'emergenza sanitaria. Gli stessi si sono visti applicare sequestri per 2,3 milioni di euro. Ed è successo il giorno dopo la fine della festa della Lega a Cervia. Un caso? Ha fatto rumore il coinvolgimento della Papeete srl e della Villapapeete srl, società di Rossella Casanova (sorella di Massimo, eurodeputato leghista), destinatarie di un decreto di sequestro per complessivi 550mila euro. Ma poi ci sono gli altri: lo stabilimento Bbk srl di Punta Marina Terme (170.792 euro), la Pasticceria Palumbo srl in centro a Ravenna (72.599 euro) e, sempre a Ravenna, le attività della ex gf Mascia Ferri (61.777 euro) e del compagno Cristiano Ricciardella (63.157 euro). E un'altra trentina di operatori.

 

 

 

Malinteso

Sono tutte imprese legate alla Mib Service srl, società fondata nel 2010 che offre servizi di outsourcing. In pratica lavoro in leasing: assumono e formano il personale che poi opera con le aziende partner. Seconda l'accusa è tutta una finzione. La Mib sarebbe una "cartiera evoluta", cui il Papeete e gli altri fatturavano per dei servizi inesistenti. Ed ecco il motivo per cui sono state sequestrate somme corrispondenti all'Iva già versata negli anni scorsi. È così? Christian Leonelli, uno dei legali rappresentanti della Mib Service, difende la sua azienda, già da tre anni sotto inchiesta: «Non siamo una scatola vuota, ma una realtà strutturata, con mezzi aziendali, lavoratori, management, che paga le tasse e fornisce un servizio». Il malinteso nasce perché «la Mib Service riassume il personale che già lavorava dai clienti prima del nostro arrivo. Ma questo è normale. Nel pubblico è addirittura obbligatorio. Nel privato non è obbligatorio, ma di buonsenso». Anche il concetto di "cartiera evoluta", secondo Leonelli non sta in piedi: «Anche se fosse, un'operazione del genere non darebbe vantaggi economici a nessuno. Che senso avrebbe?». Il risultato è che l'azienda ora è in ginocchio: «Quando è entrata la Finanza seguivamo 50-60 attività. I nostri clienti si sono visti sequestrare somme per l'Iva già regolarmente pagata allo Stato. Ovviamente a loro non fa piacere. Già il Covid aveva danneggiato il nostro settore, ora l'inchiesta è la mazzata finale. Praticamente siamo morti». La Mib Service «fatturava 10 milioni all'anno e ne versava 4 allo Stato come tasse. Ci sono tanti lavoratori in ballo, parliamo di 15mila persone. Già due procure, in Italia, hanno archiviato la posizione di alcuni nostri clienti perché non hanno riscontrato irregolarità. Noi vedremo», conclude Leonelli.

Minacce

Parla anche Massimo Casanova, europarlamentare della Lega e patron del Papeete, per ribadire di non essere un evasore fiscale: «Non è stato sottratto alcunché. Le fatture che si assume essere false sono state, invece, regolarmente pagate, così come sono state regolarmente corrisposte, l'Iva regolarmente puntualmente versata, i contributi dei dipendenti regolarmente pagati, con strumenti bancari facilmente tracciabili». Casanova riferisce di aver ricevuto anche minacce di morte. «Mi spiace ribadirlo, ma viviamo in un Paese in cui è davvero difficile per un imprenditore fare impresa», conclude. 

 

 

 

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