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Marta Cartabia, la riforma del Csm per blindarsi al Quirinale: la voce dalle Sacre stanze

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Marta Cartabia vuole velocizzare la riforma del Csm entro Natale in Consiglio dei ministri, perché poi ci sarà la partita del Quirinale e lei potrebbe essere la prima donna presidente della Repubblica: cosa che farebbe piacere a Mattarella. Ecco perché velocizzare i tempi della riforma. Prima l'incontro con il premier Draghi, poi una convocazione con un preavviso di poche ore, con la giunta Anm e poi con i partiti di maggioranza. Nessun testo scritto, ipotesi della ministra spiegate a voce. La sua ipotesi è questa: "Sistema binominale collegiale" con "correttivo". In pratica un collegio unico nazionale per eleggere i due componenti di legittimità tra i consiglieri di Cassazione; 2 collegi per eleggere 4 consiglieri in quota pm e 4 collegi per eleggere i 10 consiglieri in quota giudici di merito.

 

 

Nessuna barricata dei partiti a questa ipotesi, scrive il Fatto, ma neppure un via libera. Per il M5S il punto più delicato è che nessuna legge può dare la certezza di arginare il "correntificio". Nell'ipotesi Cartabia, lo sbarramento è a monte e senza differenziazioni: "Divieto per i magistrati di esercitare in contemporanea funzioni giurisdizionali e ricoprire incarichi elettivi e politici sia per sindaci e amministratori sia per parlamentari".  "Una norma che impedirebbe casi come quello di Catello Maresca, neo leader dell'opposizione di centrodestra nel consiglio comunale a Napoli dove è stato pm e poi giudice, ora sarà giudice a Campobasso", sottolinea il Fatto.

 

 

L'ipotesi Bonafede, invece, prevede per parlamentari e consiglieri regionali il non ritorno in toga, bensì "il ricollocamento o al ministero o in altra alta amministrazione". D'accordo con la ministra il Pd. Il capogruppo di FI , Pierantonio Zanettin, ex laico del Csm, dall'incontro con la Cartabia si aspettava di più: "Dopo lo scandalo Palamara si doveva fare una riforma più coraggiosa", la proposta sul sistema elettorale "favorisce il bipolarismo e mortifica i gruppi minori. Abbiamo riproposto il sorteggio temperato, unica soluzione per togliere potere alle correnti". Insomma per la Cartabia la riforma del Csm e l'eventale corsa al Colle sono piene entrambi di ostacoli.

 

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