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Carlo Nordio, "la Meloni sa e condivide": il suo piano nel cassetto

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"Nel cassetto c'è il mio piano per una giustizia garantista, Giorgia Meloni lo conosce e condivide", spiega Carlo Nordio a Huffingtonpost.it. E dalle pagine del Corriere del Veneto il neo-candidato di Fratelli d'Italia spiega i dettagli: una riforma della Giustizia che preveda la "non appellabilità delle sentenze di assoluzione". Musica per le orecchie di Silvio Berlusconi, che qualche giorno fa aveva rilanciato lo stesso tema sollevando un polverone a sinistra. 

 

 

 



"La sostengo da sempre - dice Nordio -, a maggior ragione da quando è stato introdotto il principio che una condanna può intervenire solo al di là di ogni ragionevole dubbio. Se un giudice ha già dubitato al punto da assolvere, o quel magistrato è irragionevole, e va cacciato via, oppure è sbagliata la norma". Nordio è uno dei favoriti per il ruolo di ministro della Giustizia in caso di vittoria della Meloni il 25 settembre e anche per questo, oltre che per la sua autorevolezza, le sue parole valgono doppio. 

 

 

 



"Facciamo un esempio: da noi un imputato viene assolto dopo mesi di udienze, dove i giudici hanno ascoltato gli investigatori, i consulenti, i testimoni. Ebbene quello stesso imputato può essere condannato in appello senza nuove prove a suo carico, solo sulla base dei verbali del dibattimento dove è stato assolto. E' un sistema demenziale". Secondo l'ex magistrato, "con una formulazione adeguata, la riforma passerebbe anche l'esame della Corte Costituzionale". Nordio si era già speso durante l'ultima campagna per i tre referendum sulla Giustizia. Alla domanda se si possa iniziare dalla revisione del codice firmato da Mussolini Nordio risponde secco: "Beh sì. In fondo ho presieduto la Commissione per la riforma del codice penale, che giace ancora nel cassetto. Ecco, riprenderla e magari aggiornarla sarebbe una grande emozione".

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