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Corte Costituzionale, Silviana Sciarra nuovo presidente. L'entusiasmo del M5s

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La Corte costituzionale riunita oggi in camera di consiglio ha eletto presidente la professoressa Silvana Sciarra. I voti favorevoli sono stati 8 su 15. La neopresidente rimarrà in carica fino all'11 novembre 2023, quando scadrà il mandato di nove anni di giudice costituzionale. Come primo atto da presidente - riferisce una nota - la Sciarra ha confermato come vicepresidenti Daria de Pretis e Nicolò Zanon. Sciarra, laureata in Giurisprudenza presso l'Università di Bari, è la prima donna eletta giudice costituzionale dal Parlamento. E' dottore di ricerca in Legge honoris causa, Università di Stoccolma 2006 e Hasselt 2012 e ha insegnato presso la Facoltà di Scienze Economiche e Bancarie dell'Università di Siena. Dal 1994 al 2003 ha ricoperto la cattedra di Diritto del Lavoro e Diritto Sociale Europeo presso l'Istituto Universitario Europeo. Direttore del Dipartimento di Diritto (1995-1996), ha coordinato il programma di Gender Studies (2002-2003). E' stata anche co-direttrice della rivista Giornale di Diritto del Lavoro e di Relazioni Industriali. Sciarra è Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine al merito della Repubblica Italiana ed è stata designata dal Consiglio dell'Unione Europea membro del comitato che fornisce un parere sui candidati all'esercizio delle funzioni di giudice e di avvocato generale della Corte di giustizia e del Tribunale.

"Ho il privilegio di avere i capelli bianchi, forse la Corte ha voluto premiare questo criterio della anzianità. Voglio rafforzare la collegialità", sono state le parole della neo-presidente in conferenza stampa. "La sobrietà è un valore che si addice alla comunicazione istituzionale, e alla Corte Costituzionale in particolare. Con la sobrietà l'istituzione acquista autorevolezza". Un punto di riferimento sarà il suo predecessore Giuliano Amato: "Come si può non seguire l'esempio del presidente Amato? Tutti noi vogliamo continuare a illustrare il nostro operato in modo chiaro, limpido, trasparente e corretto". Qualche anticipazione, poi, sul suo "programma". "Il ricorso diretto del cittadino alla Corte Costituzionale? Nei paesi in cui avviene ci sono state criticità, vedi in Spagna. La mia formazione da giurista è tale da dire che non si può cedere alla sirena del trapianto di un altro ordinamento giuridico nel nostro. Se l'Italia volesse farlo dovrebbe aprire una riflessione di grande riforma istituzionale. E' possibile e auspicabile ma non può essere improvvisato o imitato". E ancora: "L'Italia ha un corpo di leggi sulla tutela della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro molto avanzato con regole meticolose che viene visto come un modello. Siamo idealmente - ha chiarito - in un contesto avanzato ma questo non ci può consolare: ci sono degli errori, forse delle omissioni a monte di questi eventi. Forse bisogna insistere ancora di piu' ma non siamo in un terreno privo di regole c'e' forse una scarsa attenzione nell'attuarle".

Dal punto di vista politico, non è sfuggito il grande calore con cui il Movimento 5 Stelle ha salutato la nomina della Sciarra: "Alla nuova Presidente della Corte Costituzionale, auguri di buon lavoro dal M5s. La sua riconosciuta competenza costituisce sicura garanzia per l'esercizio di un ruolo istituzionale fondamentale per gli equilibri del Paese", scrive su Twitter il leader grillino Giuseppe Conte, mentre in una nota del capogruppo dei 5 Stelle alla Camera Francesco Silvestri la Sciarra viene definita "una giurista estremamente preparata con enormi competenze. La sua nomina a presidente della Corte Costituzionale è il riconoscimento al valore e al merito. A lei vanno i nostri migliori auguri. Siamo certi che ricoprirà il delicato ruolo che l’attende con equilibrio e saggezza".

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