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Olindo e Rosa, la Procura valuta la riapertura del caso: prove inedite

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Svolta senza precedenti per Olindo Romano e Rosa Bazzi. Sarebbe sotto valutazione la richiesta di revisione del processo sulla strage di Erba. Quest'ultima è stata depositata ancor prima delle vacanze di Pasqua dal sostituto pg di Milano Cuno Tarfusser. E ora la parola passa al Procuratore generale Francesca Nanni e all'Avvocato generale Lucilla Tontodonati. Saranno i due magistrati milanesi a decidere entro qualche settimana se trasmettere o meno alla Corte d'Appello di Brescia la proposta di riaprire il caso per il quale i due coniugi sono stati condannati definitivamente all'ergastolo.

 

 

Dalla loro parte alcuni elementi inediti forniti dalla difesa e sui quali il pg Tarfusser ha lavorato. Olindo e Rosa sono accusati di essere gli autori di quattro omicidi: Raffaella Castagna, del figlio Youssef Marzouk di soli 2 anni, della nonna del piccolo Paola Galli e della vicina di casa Valeria Cherubini. Nei loro confronti sono stati raccolte testimonianze e altri atti che dimostrerebbero il contrario. Una volta trasmessa l'istanza o le istanze la Corte bresciana dovrà valutare se sono ammissibili. Qualora lo fossero si aprirà un nuovo processo. 

 

 

"Solo chi non conosce bene il caso poteva rimanere stupito, chi ci lavora come me dal 2007 sa che ci sono decine e decine di elementi che non tornano. Il fatto che 16 anni dopo un giudice si è accorto che questa sentenza non sta in piedi dimostra da un lato che il sistema giustizia funziona, ha gli anticorpi, ma funziona quando ci sono magistrati coraggiosi che hanno la voglia e la forza di rimettere in discussione un verdetto". A parlare all'Adnkronos è Felice Manti, giornalista e autore del libro Il grande abbaglio. Controinchiesta sulla strage di Erba. In sintesi per Manti, "Non sono stati Olindo e Rosa".

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